DI ANTONIO DE FALCO
CASERTA. Che tristezza dover ancora raccontare di una tentata aggressione ai danni di un clochard, non sappiamo piu’ come definire i protagonisti di questi episodi, non puo’ essere il vino né tantomeno un altro motivo a giustificare un atteggiamento che puo’ essere dettato solo dalla deficienza e inutilita’ di chi lo compie.
Questi i fatti : serata piovosa quella di Sabato 17 Marzo, alla stazione di Caserta nella stanza messa generosamente a disposizione dal direttore, giacciono i clochard, persone senza fissa dimora, che sono in attesa di un piatto caldo di coperte e di un po’ di calore umano, tutto quello che da li’ a poco sanno che portera’, come tutte le sere, Antonietta D’ Albenzio, presidente dell’ Associazione “gli angeli degli ultimi”, che da tempo ha scelto di aiutare il prossimo come sua missione di vita.
E’ proprio lei a raccontare l’ accaduto:”stasera, dopo aver fatto il nostro giro per distribuire abiti e cena ai clochard, Si parlava con loro tranquillamente, quando all’improvviso arrivano tre ragazzi dall’ apparente eta’ di 17 anni che senza nessun motivo si scagliano ferocemente Contro un uomo di colore di cui da giorni ci occupiamo.
Un uomo molto educato e rispettoso, vittima di un agguato senza nessuna motivazione. Subito ci siamo frapposti tra il nostro amico e loro e nonostante questi continuavano ad urlare e sbraitare anche contro di me, siamo riusciti a respingerli e ad allontanarli dal posto.”
Che altro aggiungere, il dubbio di scrive diventa sempre piu’ folgorante : raccontare certi squallidi episodi serve a sensibilizzare e quindi aiutare a mettere definitivamente la parola fine? Oppure ad esaltare ancora di piu’ la stupidaggine dei protagonisti che potrebbero vedere in un articolo di giornale 5 minuti di visibilita’?