Softlab:l’azienda assente al tavolo ministeriale e i sindacati chiedono un intervento deciso del governo regionale

 

L’agonia della deindustrializzazione di Terra di Lavoro (un letale sberleffo in questo nome…..) la leggiamo cristallina nella storia di tante aziende del casertano che avevano riposto speranze in una rinascita con quel consorzio del “polo dell’elettronica” che nasceva nell’estate del 2021 e aveva la Softlab come società capofila con il coinvolgimento di numerose aziende casertane e tutta la pletora di assessori regionali a fare analisi e buoni propositi in convegni e conferenze stampa senza che fatti concreti seguissero a quanto annunciato. Ancora oggi i sindacati chiedono di “mantenere alto il coinvolgimento della regione Campania al fine di trovare le soluzioni necessarie ad evitare la disperazione di forza lavoro ancora in grado di essere protagonista nel rilancio industriale del territorio”. In una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm nazionali commentano cosí l’incontro del 4 aprile al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit): “L’incontro non ha visto la partecipazione dell’azienda e neanche della Sintesys 3 da poco entrata nella compagine societaria della Softlab Next. Atteggiamento questo inaccettabile a maggior ragione viste le condizioni in cui si trovano i quasi 300 lavoratori da diversi mesi senza alcuna fonte di reddito e ancora in attesa di buona parte degli arretrati legati al 2023. Abbiamo rappresentato quindi nuovamente al Ministero tutte le nostre preoccupazioni a partire dalla mancata erogazione della cassa integrazione che avrebbe dovuto dare copertura ai lavoratori già dal mese di gennaio. Il Mimit sentito il Ministero del Lavoro ci ha confermato l’approvazione in data odierna del decreto sulla cassa integrazione e conferma altresì l’immediato invio all’Inps Nazionale. Si è concordato inoltre l’avvio di un tavolo congiunto tra le Organizzazioni sindacali e i due Ministeri per allineare tutte le aziende attualmente coperte da ammortizzatori sociali”. Ricordiamo che la vertenza Softlab trova la sua genesi in un fittizio progetto di reindustrializzazione rivelatosi una chimera, quello della Jabil di Marcianise, multinazionale che con l’alibi delle mancate commesse ha messo fuori centinaia di lavoratori riassunti in aziende, come appunto Softlab, che si erano impegnate in sede istituzionale, dietro sostanziosi incentivi per ogni addetto riassunto, ad avviare una produzione e tenerla nel Casertano o al massimo nella vicina area industriale del Napoletano. “Nel mese di marzo 2023, la Softlab Tech aveva ricevuto 12 milioni di euro da Invitalia, che si aggiungono ai 18 milioni presi da Jabil, tutto ciò senza investire assolutamente nulla in Campania“ dichiarano i lavoratori. Tutto cancellato. Nel 2018, ministro del Lavoro Luigi di Maio, dopo l’ennesimo incontro delle istituzioni regionali e nazionali sulla vertenza Jabil il comunicato stampa della Regione recitava:”Quando la difesa dell’occupazione ed il rilancio delle produzioni sono argomenti prioritari ed imprescindibili per tutti gli attori presenti al tavolo, il risultato diventa tangibile”. Siamo nel 2024 e se la politica non assolverà al suo semplice compito di  programmazione del possibile sviluppo regionale non ci saranno tavoli utili per i lavoratori che attendono soluzioni dignitose.