Sciolto il Consiglio comunale di San Marco Evangelista: altro colpo alle istituzioni

Nella provincia di Caserta si registra un secondo, significativo colpo alle istituzioni locali: dopo il recente scioglimento del Consiglio comunale del capoluogo, anche San Marco Evangelista vede interrotta anticipatamente la propria consiliatura.

Il Consiglio comunale di San Marco Evangelista, dopo quello di Caserta, è stato appena sciolto. Sono due vicende molto diverse, ma che pongono comunque interrogativi importanti sul momento politico che attraversa la provincia di Caserta.

Nel caso del capoluogo, lo scioglimento è avvenuto in seguito alla relazione della Commissione d’accesso nominata dal Ministero dell’Interno. Secondo quanto emerso, sembrerebbe che le conclusioni degli ispettori abbiano rilevato elementi di forte criticità.

Una valutazione pesante, ma che in questa fase non può essere considerata definitiva. Resta infatti aperta la possibilità che, in sede di approfondimento giudiziario o amministrativo, possano emergere elementi a parziale o totale discolpa dell’operato dell’amministrazione uscente. Una prudenza necessaria, anche per rispetto istituzionale.

La vicenda che ha interessato San Marco Evangelista è diversa, ma altrettanto rilevante. Qui non ci sono relazioni ministeriali né valutazioni da parte degli organi centrali dello Stato, ma un logoramento interno alla maggioranza. Sono otto i consiglieri comunali che hanno firmato dal notaio per provocare lo scioglimento dell’organo elettivo.

Dunque, altri segnali d’allarme che attraversano la provincia e che dovrebbe spingere a un confronto franco e costruttivo con le varie forze in campo per rilanciare la proposta e la credibilità della politica. E questo soprattutto nei confronti di una cittadinanza che appare sempre più disorientata.

Non si tratta di emettere giudizi sommari né di alimentare divisioni, ma di riconoscere che la tenuta delle amministrazioni locali non può più essere data per scontata.

Se Caserta piange, evidentemente, San Marco Evangelista non ride.

Ed è forse proprio in questo momento di incertezza che può germogliare una nuova stagione di responsabilità, ascolto e visione.