La travagliata storia di Kallon

Dalla tribolata infanzia in Sierra Leone allo sbarco nel calcio professionistico e all'acquisizione della cittadinanza italiana

Yayah Kallon è uno di quelli che le ha passate di tutti i colori per raggiungere quanto desiderato. Nato nella poverissima Sierra Leone, stato dell’Africa centrale, ha sempre avuto l’obiettivo fisso di calcare i campi di gioco da calcio. La sua infanzia, però, non è stata trascorsa come un qualunque aspirante calciatore, bensì con un altro obiettivo: quello di sfuggire dalle mani di gruppi terroristici del suo Paese. E allora ben presto Yayah matura l’idea di fuggire dal Sierra Leone. Si dedica allora a lavoretti umili, tramite i quali mette insieme i soldi per pagare la traversata, poi però viene derubato e ricomincia daccapo. Guadagnati i soldi, rimane in valigia per quattro ore per compiere il tragitto Bengasi-Tripoli. Dopo aver completato una rischiosissima traversata, arriva sano e salvo a Genova. Qui si dedica allo sport che lo ha reso famoso. Ha così un provino con la Virtus Entella, provino che gli va male. Qualche squadra, tra cui il Genoa, ha già messo gli occhi su di lui. Ottiene, infatti, la possibilità di giocare nel Savona, club che lo rilancia alla grande. Basta un anno di D e il Genoa si fa avanti, inserendolo nella squadra primavera. Nonostante un infortunio, il club del Grifone continua a puntare su di lui e Yayah non lo delude. Gioca la sua prima partita in A il 22 maggio 2021 e il 13 agosto successivo in coppa Italia segna il suo primo gol tra i pro. Nel campionato 2022/23 Yayah viene acquistato dal Verona, con la quale segna il suo primo gol in A. Non ha però molta fortuna e viene ceduto in prestito prima al Bari, poi alla Salernitana ed infine alla Casertana. I falchetti credono molto in lui, tanto che lo acquistano a titolo definitivo dal Verona: per lui posto in prima squadra garantito. Le soddisfazioni si accumulano anche fuori dal campo, poiché da qualche giorno Yayah è cittadino italiano. Una storia in grado di insegnare che il calcio è un linguaggio universale e che va oltre ogni frontiera. Una storia che ci fa capire come sia ridicolo ogni pregiudizio. Una storia che ci fa capire che non importa da dove vieni né di che colore hai la pelle, ma piuttosto contano le capacità che dimostri. Che il mondo sia pieno di casi come quello di Yayah: solo in questo modo cadrà ogni pregiudizio e ogni assurda paura verso la diversità. Solo così potremo essere fieri di vivere su questo pianeta.

(Foto di Ciro Santangelo)