Nel sottosuolo della città degli Oplonti c’è un ipogeo pieno di corpi

Nel sottosuolo di Torre Annunziata un ipogeo divenuto luogo di sepoltura di corpi colpiti da epidemie

A Torre Annunziata, nel napoletano c’è un ipogeo divenuto nel fine ‘700 luogo di sepoltura di corpi colpiti da epidemie!

Mirella Azzurro (Presidente Archeoclub d’Italia sede di Torre Annunziata):“ E’ nel sottosuolo di Torre Annunziata. E’ testimonianza di un grande periodo storico da fine ‘700 agli inizi ‘800! E’ possibile vedere le sepolture, il punto esatto in cui avveniva il drenaggio dei corpi di persone che furono colpite da epidemie che decimarono le città. Poi c’è anche una teca trasparente che conserva il teschio di una giovane ragazza, morta in quegli anni per parto. All’epoca il parto era molto rischioso”.

A Torre Annunziata, quindi, grande successo per Archeo –  il trekking urbano realizzato da Archeoclub d’Italia sede di Torre Annunziata, che ha visto un’ottima partecipazione di pubblico! Tanti anche i passanti che, incuriositi, si fermavano per ascoltare e conoscere.

Il percorso urbano alla scoperta dei luoghi storici della città ha avuto inizio dalla Villa del Parnaso, la cui storia inizia dall’insediamento romano, al Palazzo delle Regie Poste e Scuderie. Dove oggi c’è una birreria, nell’800, invece, c’era una stazione di posta. E ancora dalle lapidi marmoree del 1785, opera borbonica, che segnavano, un tempo il confine tra il Casale di Bosco e la città di Torre dell’Annunciata, indicando anche norme in materia di commercio, al Santuario settecentesco dello Spirito Santo.

Dalla chiesa dell’Immacolata Concezione che custodisce il pulpito da cui ha predicato sant’Alfonso de’ Liguori e la Crocifissione di Mattia Preti, alla Basilica di SS. Maria della Neve con l’icona sacra della Madonna, invocata in occasione delle epidemie del 1764 delle epidemie del 1764 e del 1817 e delle eruzioni del Vesuvio del 1631, 1794, 1822 e 1906.

Da allora, e nei secoli, molte persone vennero a chiedere l’intercessione per delle grazie, soprattutto durante le guerre. Tutto è ben testimoniato e tutto è ben visibile! ”.  ha affermato Mirella Azzurro, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Torre Annunziata.

 

“È la cultura che scende in mezzo alla gente. Ieri abbiamo dato vita all’archeo – trekking – urbano in compagnia di storici. E’ stata una passeggiata culturale, un vero e proprio viaggio nella storia della città di Torre Annunziata.

Abbiamo cominciato da Villa del Parnaso, una delle tappe principali della Strada Regia delle Calabrie. Abbiamo raccontato la storia di Villa del Parnaso, un luogo davvero millenario per quello che nasconde. La storia di Villa del Parnaso parte proprio con un insediamento di epoca romana . La villa è stata ricoperta dall’eruzione del 79 d.C. e ritrovata e in parte interrata, in parte distrutta, nel 1841 nel pieno dei lavori per realizzare la tratta ferroviaria da Portici a Nocera. Dove un tempo esisteva la villa romana fu costruita una villa nel cinquecento, distrutta e poi ricostruita dopo la catastrofica eruzione del 1631. Abbiamo poi considerato il Palazzo delle Regie Poste e Scuderie. Dove oggi c’è una birreria, prima invece c’era la stazione di posta – ha continuato Mirella Azzurro – il primo punto a partire da Napoli per chi si voleva riposare, voleva cambiare cavallo e postiglione. Abbiamo visitato la Chiesa dello Spirito Santo, la Chiesa dell’Immacolata Concezione. Abbiamo visto il pulpito dal quale predicava Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ed abbiamo ammirato l’opera del Preti. Si tratta di un dipinto della Crocifissione, attribuito a Mattia Preti. L’opera è stata recuperata dai Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nel 2012.

Ci siamo soffermati a guardare le lapidi marmoree del 1785, opera borbonica, che si trovano al Corso Garibaldi. Queste lapidi segnavano, un tempo, il confine tra il Casale di Bosco e la città di Torre dell’Annunciata. Abbiamo concluso poi il nostro itinerario presso la Basilica della Madonna della Neve, dove è conservata la sacra icona rinascimentale della protettrice della nostra città.

La Basilica venne costruita nel 1319 ad opera del principe Nicolò D’Alagno. I fedeli attribuiscono all’icona sacra, la protezione invocata con processioni penitenziali, ottenuta in occasione delle incursioni piratesche del XVI secolo, delle epidemie del 1764 e del 1817 e delle eruzioni del Vesuvio del 1631, 1794, 1822 e 1906. Proprio l’eruzione del 1822 viene ricordata con solenni celebrazioni il 22 di Ottobre di ogni anno.

Con Carlo III di Borbone, la chiesa divenne Abbazia e nel 1953 divenne Santuario della diocesi di Nola” – ha concluso Mirella Azzurro.

Ricordiamo che la passeggiata, organizzata in collaborazione col Centro Studi Storici “Nicolò D’Alagno “,il cui presidente, Vincenzo Marasco, ha illustrato, invece,  gli aspetti storico-culturali, è stata inserita nel programma del Comune di Torre Annunziata in occasione dei festeggiamenti del 22 ottobre, giorno della processione votiva in onore di Maria SS della Neve.