Caserta. Scioglimento o meno dell’Assise Comunale: l’ ultima parola al Viminale

Entro tre mesi la decisione finale

CASERTA . E’ ancora top secret il contenuto della riunione che si è tenuta  per decidere le sorti dell’ Amministrazione Comunale.

Se la consiliatura -Marino , insediatasi il 2021 , potrà o meno proseguire il suo cammino dipenderà dall’esito dell’ incontro che si è tenuto lunedi’ scorso in Prefettura . In quella sede un comitato e’ stato chiamato a valutare la relazione della commissione d’accesso inviata lo scorso agosto a verificare eventuali (o potenziali) ingerenze della criminalità organizzata nel Comune di Caserta.

Proseguiamo con ordine – la Commissione d’ accesso, composta dal Prefetto Maurizio Masciopinto,ex Questore di Venezia, , dal viceprefetto aggiunto Laura  Mattiucci in servizio a Roma e dal Maggiore della guardia di finanza Gianfranco Mozzillo, che dirige il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, ha terminato il proprio lavoro a Palazzo Castropignano lo scorso Febbraio . La documentazione raccolta è stata attentamente esaminata nei giorni scorsi dall’ ufficio territoriale del governo.

Lunedi’ 17 marzo ,come detto, si è tenuta la riunione conclusiva di questo lungo iter, in cui il prefetto Lucia Volpe, con il supporto di dirigenti e dei rappresentanti delle forze dell’ordine di Terra di Lavoro, ha stabilito se, a suo avviso, ci sono o meno gli estremi per chiedere lo scioglimento. Indicazione che , messa nero su bianco su una nuova relazione,approderà nelle prossime ore al Viminale. In base al contenuto della suddetta relazione ,sul quale c’è stato  massimo riserbo ,il Ministro Piantedosi dovrà decidere, entro il termine massimo di tre mesi, se sciogliere o meno Caserta per infiltrazione mafiosa.

Per onore di cronaca è giusto ricordare che ad innescare l’invio della commissione d’accesso è stata l’indagine coordinata dalla Procura di S. Maria Capua Vetere che ha coinvolto due ex Assessori, Massimiliano Marzo ed Emiliano Casale, il dirigente comunale  Francesco Biondi e altri 8 indagati. Un’attività investigativa, coordinata dal pubblico ministero Giacomo Urbano, che ha fatto emergere varie ipotesi di corruzione, falso e voto di scambio, con sullo sfondo, in alcune circostanze, la presenza di personaggi che potrebbero essere connessi al Clan Belforte,  impegnati nella campagna elettorale a sostegno della coalizione che ha poi vinto le Comunali nel 2021 (nell’inchiesta della Procura di S. Maria C.V. non è contestata alle persone coinvolte l’aggravante mafiosa).

Il team ,diretto da Masciopinto si è dedicato nel corso di questi ultimi sei mesi ad approfondire il business dei parcheggi: affare sul quale, questa è l’ipotesi, alcune organizzazioni criminali avrebbero provato a distendere i loro tentacoli condizionando l’operato del Comune. Nel mirino della commissione d’accesso anche alcuni lavori di riqualificazione urbana affidati dal Municipio negli ultimi anni e finiti a ditte che (direttamente e indirettamente) avrebbero connessioni con soggetti mafiosi.

Caserta resta con il fiato sospeso in attesa di un verdetto che potrebbe causare un nuovo “terremoto” su una città che , nonostante le enormi potenzialità, stenta a decollare . Troppi anni di discutibile gestione hanno fatto si che Terra di Lavoro precipitasse in un baratro senza ritorno . Ora tutto gira intorno ad una sola certezza: il futuro di Caserta dipende solo ed esclusivamente da Roma ,ai casertani non resta che attendere un esito che , in tutti i casi , rappresenterà un punto dal quale ripartire.

“Ai posteri l’ ardua sentenza”.