Stamattina i dipendenti dell’azienda Softlab hanno avviato un presidio davanti alla Prefettura di Caserta insieme ai rappresentanti sindacali dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms. Le segreterie provinciali scrivono in una nota: “Le lavoratrici e i lavoratori sono preoccupati che con la scadenza della cassa integrazione prevista per il prossimo 31 giugno si possa concretizzare il rischio della cessazione di attività e il conseguente licenziamento dei circa 200 lavoratori ex Jabil che sono passati in Softlab”. Dopo il presidio di venerdì scorso alla Regione Campania, i lavoratori chiedono certezze sul loro futuro occupazionale. “L’imprenditore – continua la nota stampa – con l’avallo di tutte le istituzioni ha assunto 250 lavoratori ognuno con 80mila euro di incentivo, di cui l’ultimo centinaio sono finiti subito in CIG per COVID, in attesa della “partenza dei progetti” che non ha
mai visto la luce. Infine ha cominciato anche a “dimenticare” che avere dei dipendenti comporta il versamento dello stipendio a fine mese, e ha lasciato noi e le nostre famiglie senza sostentamento per un periodo che va dai quattro ai sei mesi! Le istituzioni nazionali e regionali che hanno caldeggiato questo progetto industriale devono prendere atto dell’inaffidabilità imprenditoriale della proprietà e devono lavorare ad una soluzione che restituisca dignità al territorio e alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti”. Nei prossimi giorni per la città di Caserta sarà distribuita dalle maestranze una lettera in cui si chiede alla cittadinanza, alle forze politiche e ai parlamentari di stringersi intorno alla lotta per la difesa del lavoro e di partecipare alla manifestazione a Caserta del 15 marzo ore 9,30 con partenza dalla Stazione del capoluogo.