Le colonie feline rappresentano un patrimonio prezioso per la biodiversità urbana, certamente
richiedono attenzione e cura per garantire il benessere dei gatti che ne fanno parte. La tutela delle
colonie feline è sancita dalla Legge Quadro n. 281/1991, che stabilisce: ” I gatti che vivono in stato di
libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattare o di allontanarli dal loro
habitat.
S’intende per habitat di colonia felina, qualsiasi territorio o porzione di territorio, urbano e no, edificato
e no, sia esso pubblico o privato, nel quale risulti vivere stabilmente una colonia felina,
indipendentemente dal numero dei soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai
cittadini.”
Ricordo inoltre che i gatti che vivono in stato di libertà sono protetti anche ai sensi degli articoli 544-bis
544-ter del Codice penale che sancisce in caso di maltrattamenti o uccisione, sanzioni pecuniarie e
reclusione.
Spesso la mancanza di consapevolezza sulla tutela dei gatti randagi genera conflitti tra chi se ne prende
cura e chi vede i felini come una “minaccia” al decoro urbano o, peggio, per motivi di spiccata
intolleranza.
Palesemente è un problema culturale più che pratico, legato alla mancanza di sensibilità e di empatia.
Dal 2016 mi occupo di tutela e benessere animale, ho cercato attraverso il lavoro che ho svolto sia come
dirigente e responsabile dei dipartimenti dedicati e poi come Garante del Comune di Caserta, di
sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso comunicati, eventi svolti sul territorio, la sezione sulla
pagina del Comune,
” Chiedilo al Garante”.
La divulgazione delle normative a tutela per gli animali, a volte non è suƯiciente.
Bisogna essere presenti sul territorio ed avere la volontà di spiegare ogniqualvolta sia necessario, quelli
che sono i diritti ed i doveri degli animali e di coloro che li accudiscono.
Chi mi conosce, sa che sono sempre disponibile al confronto e pronta a spiegare e nei limiti delle mie
possibilità a risolvere i problemi.
Lavorare aƯinché i nostri amici animali siano tutelati è una missione, lo si fa per giustizia ma soprattutto
per amore.
Vorrei, proprio per ridurre i contrasti e le relative tensioni tra i volontari e chi mal sopporta i gatti,
elencare alcune regole da ottemperare e previste dalla normativa Regionale:
1) I gatti che vivono in libertà sono tutelati dalle Istituzioni.
2) È vietato a chiunque maltrattare o spostare dal loro territorio i gatti che vivono in libertà o le colonie
feline.
3) Le colonie feline sono censite e monitorate dal servizio veterinario ASL, che redige ed aggiorna la
mappatura con registrazione nei sistemi informatici regionali della colonia felina censita. La cattura dei
gatti che vivono in libertà è consentita unicamente per la sterilizzazione e per le cure sanitarie
necessarie per il loro benessere.
n.b.: la sterilizzazione protegge i gatti da infezioni e malattie come la FIV, (immunodeficienza), e la FeLV,(
leucemia felina). Inoltre, le femmine, grazie all’ intervento, vengono protette da possibili malattie a
carico dell’apparato riproduttivo. Per i maschi, la castrazione è un forte disincentivo rispetto alle lotte
per la difesa del territorio, che potrebbero avere delle conseguenze mortali.
La FIV e la FeLV non sono assolutamente trasmissibili all’ uomo.
4) I gatti che vivono in libertà possono essere soppressi solo nei casi previsti dalla normativa vigente.
5) Le colonie feline possono essere gestite da cittadini o dalle Associazioni iscritte all’Albo, a cui
compete in occasione delle sterilizzazioni, il compito di prelevare i felini, trasportarli presso il servizio
veterinario ASL per l’intervento di sterilizzazione e dopo il tempo necessario di essere messi in libertà e
quindi rimetterli nelle colonie di appartenenza.
I detentori, le associazioni, i volontari che gestiscono le colonie feline hanno l’obbligo di monitorare i
gatti che ne fanno parte, le loro condizioni di salute e sopravvivenza, avvalendosi della collaborazione
dei medici veterinari. Inoltre, devono garantire una corretta igiene ambientale dei luoghi di permanenza
della colonia.
È fatto obbligo a coloro che accudiscono le colonie, di garantire la pulizia ed il decoro delle aree adibite
alle attività necessarie alla tutela delle stesse.
6) Le colonie feline possono essere spostate dalla zona in cui risiedono ad altra zona, preventivamente
individuata, SOLO PER GRAVI E DOCUMENTATE NECESSITÀ delle colonie stesse.
Lo spostamento ad altro sito idoneo all’accoglienza dei gatti è autorizzato dal Sindaco, previo parere del
servizio veterinario ASL.
7) I Comuni singoli o associati, possono dedicare aree all’accoglienza dei gatti liberi che non possono
essere reintegrati nelle colonie di appartenenza per accertati problemi fisici, a seguito di prestazioni
sanitarie.
8) I gatti che vivono in libertà, anche se non appartenenti a colonie feline dichiarate, devono essere
sterilizzati dal servizio veterinario dell’ASL, anche con la collaborazione di medici veterinari
convenzionati.
I gatti liberi o appartenenti a colonie feline, una volta sterilizzati, sono identificati mediante apposizione
di microchip, iscritti in Banca dati ed intestati al Sindaco del Comune di cattura.
Ricapitolando è bene, al fine di tutelare i gatti randagi, assumere il giusto atteggiamento in primis per il
loro benessere, curando sia l’aspetto clinico, cioè, monitorando il loro stato di salute, prestando
all’occorrenza le cure veterinarie come le vaccinazioni, trattamenti antiparassitari e assistenza sanitaria
per prevenire malattie e migliorare la qualità della vita degli animali.
Indubbiamente il benessere delle colonie feline è legato anche all’alimentazione ed alla qualità
dell’ambiente.
Fornire cibo adeguato e acqua pulita in punti di alimentazione sicuri e lontani dai pericoli, sono una
necessità.
Così come è importante creare un rapporto disteso e possibilmente di complicità con le persone che
risiedono o con gli esercenti di attività commerciali, in prossimità di colonie feline.
Un’altra fondamentale necessità è la collaborazione tra tutti coloro che si prodigano per il benessere
animale. Bisogna creare una rete solidale per essere più incisivi.
Concludo asserendo che la protezione delle colonie feline non è solo un atto di rispetto verso gli
animali, ma anche un gesto di civiltà e responsabilità ambientale. Ogni contributo, piccolo o grande,
può fare la diƯerenza per garantire una convivenza armoniosa tra esseri umani e animali.