Caserta:verso la manifestazione di domani a Napoli un momento partecipato di condivisione delle ragioni del no all’autonomia differenziata

Il disegno di legge sull’autonomia differenziata, presentato dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, è stato approvato dal Senato. È una legge procedurale per attuare la riforma del titolo V della Costituzione che nel 2001 ha modificato i tradizionali rapporti tra Stato centrale ed enti periferici. In undici articoli il Ddl delinea i contorni entro cui le regioni a statuto ordinario potranno chiedere allo Stato forme e condizioni particolari di autonomia in materie che vanno dalla salute, all’istruzione, fino all’ambiente e allo sport. Come si legge nel testo del Ddl l’autonomia «può rappresentare una svolta rispetto ai vincoli che attualmente impediscono il pieno soddisfacimento dei diritti a livello territoriale e la valorizzazione delle potenzialità proprie delle autonomie territoriali». Ma molti, di ogni colore ed estrazione sociale, non ne sono convinti. Anzi. “La legge Calderoli sfascia il paese e aumenta le disuguaglianze. Trasforma le Regioni in “piccole patrie”, ciascuna con le sue leggi. Differenzia i diritti fondamentali in base alla residenza. Apre le porte alla privatizzazione definitiva di tutti i servizi. Sanità, scuola, trasporti, contratti, previdenza, ambiente, cultura…..tutto questo sarà regolamentato dalle singoli Regioni autonome e i fondi di perequazione sono solo sulla carta perché non c’è un euro”, questo quanto si legge sul manifesto dell’iniziativa di mobilitazione nazionale di piazza programmata a Napoli sabato 16 marzo alle 14,30 con partenza da Piazza Garibaldi. Il Coordinamento no Autonomia Differenziata comprende oltre 40 organizzazioni, dall’Anpi al sindacalismo di base, alla FLC CGIL, per citarne alcuni. Attesi nel capoluogo campano pullman da tutta Italia. “Non ci dovete rompere il Paese!” e’ lo slogan che da’ il titolo alla manifestazione sintetizzando la volontà di fermare questa “riforma della discordia” che porta con sè disparità territoriali da cui nessuno si salverebbe. A pagarne il prezzo non sarebbe infatti solo il Mezzogiorno. Su questo e su tanti altri temi concernenti le rischiose conseguenze del Ddl Calderoli si e’ svolto un incontro partecipato e affollato di cittadini presso il foyer del Teatro Comunale di Caserta mercoledì 13 marzo, nell’aspirazione degli organizzatori, componenti del Coordinamento campano No AD, di animare un confronto utile sulle ragioni del no al Ddl e favorire l’adesione alla manifestazione del 16 marzo. Infatti Umberto Marzuillo, Francesco Silvestre e Mena Moretta, promotori dell’iniziativa, hanno dichiarato come il regionalismo differenziato sia in linea con l’accentramento dei poteri e la restrizione della democrazia dell’altra riforma proposta dal governo, il “premierato forte”, mentre l’esigenza primaria del Paese è quella di coesione. Sono intervenuti prendendo parola Ciro Rossi (Federconsumatori), Elia Calabro'(Banca Etica), Mimmo Pascarella (Spi Cgil), Antonio Dell’Aquila (Sinistra Italiana Caserta), Romolo Vignola ( consigliere comunale Caserta), Teresa Ucciero (segr. prov. Azione), Drusilla De Nicola (portavoce +Europa), Marcella Raiola (docente del Coordinamento No AD di Napoli), Marcello Natale (Co.as.ca), Rosa Maria Clemente (Auser), Angelo Ferrillo (Arci Caserta), Nicola Zampella, una rappresentante degli operatori socio-sanitari in sala che vivono oggi una vertenza difficile di tutela del lavoro e di cui trattiamo in una scheda successiva. Presente all’incontro il sindaco di S. Nicola La Strada Vito Marotta e un consigliere comunale della stessa amministrazione. Altri rappresentanti del terzo settore e della società civile hanno seguito con interesse e curiosità le opinioni espresse sulle implicazioni della deriva in atto e sull’urgenza di unire forze vive di cittadinanza che rimettano la questione sociale, l’uguaglianza dei diritti, il lavoro e il welfare al centro dell’agenda politica nazionale. Dopo il pomeriggio di mercoledì a Caserta Marcella Raiola ha scritto a commento: “Caserta e’ una città regale, ma la sua, oggi, è una aristocrazia del lavoro e della cultura. Ieri ho sentito, nell’affollato foyer del teatro comunale, trasformato in agorà per un’assemblea sulla autonomia differenziata, interventi puntuali, eleganti e doviziosi di riferimenti normativi e storici, che mi hanno dato fiducia nella lotta e nuova speranza. È emersa la consapevolezza che il Sud sarà ridotto a mercatino di risorse a prezzo stracciato, ma anche la risentita constatazione che il cosiddetto ‘assistenzialismo’ non è stato una istanza del Sud sofferente e sfruttato, ma un affare per il padronato. Figli e nipoti di tre quarti dei presenti lavorano al Nord o in Europa: come si può pensare di frammentare in micro feudi chiusi ciascuno nella difesa ottusa di precari privilegi un paese vecchio, che dovrebbe attuare politiche utili a ripopolare tutte le sue regioni di giovani desiderosi di contribuire alla sua rinascita economica e culturale?”. In una foto qui pubblicata, in esclusiva per i lettori di belvederenews, la vignetta corrosiva su Autonomia Differenziata creata da Giancarlo Covino, architetto illustratore e vignettista, che con il consueto talento diverte e fa riflettere.