di TACCO di GHINO
Grande festa per la citta’ di San Prisco che oggi celebra, nella Chiesa Madre, Santa Matrona Povera.
Un evento, questo, che si e’ potuto realizzare grazie alla intraprendenza dei membri della Associazione “Storia Locale di San Prisco” e grazie all’impegno di Carlo Artiere, al quale va il merito di avere continuato il lavoro iniziato dai fondatori di questa associazione, il prof. Franco Monaco e Ciro Rosmino, volati al Cielo anzitempo, lasciando un vuoto incolmabile tra i familiari e tra gli stessi consiglieri.
La sede della Associazione ” Storia Locale di San Prisco ” e ‘ in via M.MOnaco la cui sede si trova presso Via M. Monaco , nei pressi del vecchio orologio cittadino, fermo da anni e che mai nessuna amministrazione comunale, a tutt’oggi, si è impegnata per la riparazione.
Ma torniamo a Santa Matrona(la Ricca), che si celebra il 25 gennaio , mentre quella Povera si celebra oggi, 15 marzo.
Poche sono coloro che festeggiano l’onomastico in questa giornata, e forse , pensiamo, avrebbero preferito come santa protettrice la Matrona Ricca.
Ma tant’e !
Auguri da parte della redazione di Belvederenews alla Signora Matrona Monaco di Via delle Rose 8, residenza abituale ma nata in Via Circumvallazione il 15-03-1953 che per volontà della mamma Prudenza si chiamò Matrona e non Maria. Auguri a questa mamma, oggi nonna di due nipotine Angela e Carmen, romane di nascita ma orignarie della città di San Prisco.
In questa giornata si avvincendera’, nella Chiesa Madre diretta da don Enzo Di Lillo, lo svolgimento delle SS Messe in onore della Santa . In citta’ la festa e’ testimoniata dai vari stands dei prodotti locali enogastronomici, come le mele rosse zuccherate allocati sul piazzale della Cappella ove è venerata questa fanciulla, venuta dal Portogallo per guarire di una malattia rara, oggi chiamata leucemia, grazie all’intercessione del patrono, San Prisco, Vescovo e Martire.Anche oggi tante le bancarelle, con le famose mele rosse zuccherate e lo”U Zuccariello” di Santa Matrona a varie colorazioni”, prodotti all’istante da famosi artigiani dell’area di Orta di Atella, Succivo e Sant’Arpino. Infine le “Cucchiarelle” di vario tipo, che i fedeli acquistano per devozione.
Tanti i fedeli dei comuni vicini, da Marcianise a Portico di Caserta, da Curti a Casapulla, da Casagiove a Caserta, da Capua a Santa Maria Capua Vetere, che negli anni scorsi, in questa giornata, venivano a piedi a San Prisco per venerare Santa Matrona Povera.
A questo proposito ricordiamo un amico di Marcianise, il Sig. Tortolano, prossimo ad un serio intervento operatorio a Napoli, per il quale i fedeli e la famiglia Eliseo-Monaco chiedono l’intercessione di Santa Matrona.
Santa Matrona Povera veniva dal Portogallo, figlia di un potente del luogo. apparve in sogno il Signore che le disse di mettersi in cammino verso una localita’ ai piedi dei Colli Tifatini, Santo Prisco, per guarire della sua malattia.
La giovane giunse nella nostra cittadina e riuscì, grazie ai due buoi che l’accompagnavano in questo lungo viaggio, a trovare il corpo del santo patrono,vescovo e martire.
I due buoi, infatti, si fermarono nei pressi di un pozzo nel quale il Santo era stato buttato da alcuni boscaioli del luogo e seppellito con i rami degli alberi.
Matrona libero’ il corpo del Santo e contemporaneamente guarì da questa malattia che ancora, oggi, la scienza medica non è ancora riuscita a debellare del tutto.
Nel 1788 presso il Notaio Gennaro di Monaco, tre Governatori della Venerabile Cappella di Santa Matrona, eretta dentro la Chiesa Parrocchiale del Casale di San Prisco della città di Capua, ricevettero una grande quantità di oro, argento lavorato, suppellettili, di valore inestimabili, e , in tal modo poterono procedere a realizzare un luogo santo per il culto di Matrona.
Sempre tante le donne che lasciano un ricordo nella cappella, per grazia ricevuta, come partorienti o per patologie varie con le testimonianze, custodite gelosamente in uno scrigno dal responsabile della Parrocchia , don Enzo Di Dillo, sempre in procinto di essere trasferito in altra sede, ma che al momento rimane ancora presso la Chiesa Madre.
E concludiamo con un pensiero proprio per Don Enzo Di Lillo , con tutti i suoi difetti, ma con un pregio:” Quando spiega la parola di Dio è piccante con coloro i quali vengono in Chiesa per fare la passerella e farsi ammirare i loro costosi vestiti insieme ai rispettivi coniugi o compagni. La fede è un’altra cosa, afferma don Enzo- e poi quel suo sorriso quando distribuisce il Corpo di Cristo ti fa sentire un Angelo che da un momento all’altro ti chiama a se’ per occupare la posizione che sulla Terra ed, in questa società di Mostri, molti di NOI non meritano”.