CANAPA: L’UNIVERSITÀ FEDERICO II SIGLA UN PROTOCOLLO SULLA RICERCA

di ANTONIO DE FALCO

Un accordo che è stato sottoscritto in data 5 aprile tra il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli e la cooperativa Canapa Campana, associazione con sede a Caivano nata per reintrodurre in Campania la coltura della canapa.
Un patto di cooperazione che prevede un ruolo fondamentale per il Dipartimento di Agraria, il quale dovrà effettuare ricerche ed esperimenti sul territorio proprio in materia di canapa e suoi utilizzi.
Di contro, la cooperativa di Caivano metterà a disposizione 1 ettaro del proprio terreno, oltre che il know how relativo all’opera effettuata in questi mesi sulle diverse varietà dei semi di canapa. Un lavoro di equipe per ridare lustro ad una coltura nobile, che fino allo scorso secolo aveva avuto un ruolo cruciale nell’agricoltura campana, e che ora è stata messa da parte, malgrado le grandi opportunità che potrebbe offrire sia a livello economico che strategico.
Non a caso sul territorio campano si sta iniziando a riattivare l’interesse per la canapa. Avevamo parlato di un altro grande evento svoltosi ad Afragola; lo scorso 7 aprile si è tenuto un incontro finalizzato a promuovere proprio il ritorno della canapa. Il tutto partendo dal lavoro appena lanciato da una cooperativa di giovani e finalizzato a rendere noti i tanti benefici della pianta.
Un amore ritrovato, quindi, visto che proprio la Campania vanta una grandissima tradizione su questo argomento; il fatto che anche l’Università di Napoli, per mezzo del proprio Dipartimento di Agraria, abbia deciso di intervenire andando a supportare un progetto del genere, è indice di quanto si stia pensando di puntare sulla canapa da qui al futuro prossimo.
La ricerca sarà dipanata su due differenti strade: una finalizzata a stabilire qualità e quantità di produzione del seme, partendo proprio dal lavoro svolto dalla cooperativa Canapa Campana; e l’altra più concreta, legata ad un lavoro di fertilizzazione per migliorare la crescita della canapa, tanto sotto il profilo della qualità che della quantità.
Ulteriore aspetto non da poco sarà quello legato alla verifica dell’assorbimento di Co2 da parte della coltura nei terreni dove sono presenti metalli pesanti. E da questo punto di vista il lavoro di bonifica che la canapa può svolgere è stato già sperimentato in altre regioni, come Sardegna e Puglia; e lo stesso tema era stato già affrontato parlando delle varie soluzioni per ripulire le tante aree della provincia di Caserta dove sono presenti rifiuti ad alto livello tossicologico.
Una sfida importante e delicata, incentrata su un tema di strettissima attualità e alla quale ha deciso di partecipare anche l’Università Federico II.