di GESUALDO NAPOLETANO
SAN CLEMENTE (CASERTA) – A una settimana dall’approvazione del preliminare di PUC (Piano Urbanistico Comunale), le associazioni locali della frazione di San Clemente si sentono come sempre maltrattate, dimenticate da una politica del territorio poco disposta al confronto.
Ricostruiamo gradualmente la vicenda che ha interessato il PUC e la frazione di San Clemente.
“Con la delibera di oggi concludiamo una fase importantissima che porterà all’approvazione del Progetto Definitivo di Piano Urbanistico Comunale (PUC). Uno strumento di programmazione e pianificazione del territorio che manca alla città da trentuno anni, da quando cioè nel 1986 venne approvato l’ultimo Piano Regolatore Generale” – così il sindaco Carlo Marino ha annunciato entusiasta qualche giorno fa l’approvazione del preliminare di PUC, che a detta sua è derivato da un’attentissima consultazione pubblica che ha visto una lunga serie di incontri con i cittadini, le associazioni e con tutti coloro che rappresentano la città nella sua interezza.
A quanto pare però, le associazioni di San Clemente non sono dello stesso avviso del primo cittadino di Caserta, anzi addirittura si sentono escluse da una questione importante, come quella del Piano Urbanistico Comunale, che riguarda la loro frazione molto da vicino.
Il 6 aprile, alle ore 18.00 presso la sede dell’associazione “Il piacere di vivere insieme” in via Campania n.70 (fraz. Tredici) l’assessore all’urbanistica Stefania Caiazzo ed il responsabile dell’Ufficio di Piano ing. Fortunato Cesaroni, hanno incontrato una rappresentanza locale composta di circa 30 cittadini delle frazioni di Tredici, Falciano e San Clemente.
Molte però sono state le lamentele da parte dei cittadini e delle associazioni di San Clemente, che rivendicano non solo la mancata partecipazione, bensì anche la location dell’incontro. Infatti, come detto anche dall’assessore Caiazzo, la frazione di San Clemente è quella che “sta messa peggio”, e probabilmente i cittadini ivi residenti non hanno tanto torto a dire che l’incontro avrebbe dovuto svolgersi proprio a San Clemente.
Ricordiamo infatti che San Clemente si ritrova in una condizione molto particolare caratterizzata da ingenti problemi di viabilità, sicurezza, degrado ambientale. Quest’ultimo causato dallo stabilimento Moccia che nel corso degli anni non ha fatto altro che creare un enorme solco nella montagna, emanando dunque polveri inquinanti nell’atmosfera. Stabilimento Moccia che oltre a creare un ingente danno ambientale, ha “buttato in mezzo alla strada” tantissimi lavoratori. Non dimentichiamoci infatti che la maggior parte dei cittadini residenti a San Clemente lavoravano nella fabbrica Cementi Moccia Spa, e dal mese prossimo non avranno più nessuna forma di reddito poichè licenziati. Del cementificio Moccia resta solo uno “scheletro” di stabilimento non più in funzione.
Negli incontri svolti sull’approvazione del preliminare di PUC, Stefania Caiazzo e Fortunato Cesaroni oltre ad ascoltare i consigli dei cittadini coinvolti, hanno dichiarato a tutti che ci sarà un ulteriore consultazione dopo la quale si deciderà come procedere con il nuovo Piano Urbanistico Comunale. Inoltre hanno rassicurato i cittadini della loro disponibilità per quanto riguarda le diverse problematiche delle frazioni di Caserta. Resta il fatto che i cittadini di San Clemente temono fortemente di essere tagliati fuori anche da questo prossimo incontro.