di NUNZIO DE PINTO
Caserta. Non sappiamo se rallegrarci del fatto che la Regione Campania e la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta intendano focalizzare l’azione di detta AO su prestazioni ad alta specializzazione.
Di fatto ciò comporta che l’Azienda Ospedaliera lasci al territorio, ovvero all’ASL, alcune prestazioni considerate “minori” come le vaccinazioni a rischio, anche dette “protette”; esse sono quelle destinate a bambini / adulti che potrebbero manifestare reazioni avverse per sospette controindicazioni o pregresse reazioni a vaccini.
Dette vaccinazioni devono pertanto essere eseguite da pediatri / medici esperti in una struttura in grado di intervenire tempestivamente qualora fosse necessario rianimare il paziente.
Dal primo aprile l’Azienda Ospedaliera di Caserta, unico centro di riferimento provinciale per le vaccinazioni a rischio secondo il Piano delle Vaccinazioni Regionale tuttora vigente, ha smesso di erogare le vaccinazioni protette perché le considera prestazioni incompatibili con la sua alta funzione; l’ASL, invitata a supplire, ha chiesto lumi alla Regione. Quest’ultima ha fatto recentemente sapere che, in attesa della revisione del piano vaccinale, ASL ed AO devono trovare un punto d’accordo per non sospendere il servizio.
Ora, poiché da almeno un paio di mesi si parla della materia senza cavarne nulla, vorremmo ricordare alle Direzioni Strategiche di ASL ed AO che i bambini urgenti di vaccinazioni stanno aspettando dal primo aprile che finisca il minuetto e che pertanto è necessario decidere AD HORAS.
Dunque trovino il tempo, s’incontrino e decidano IN FRETTA. Non possiamo neanche portare i nostri bambini in un’altra Azienda Ospedaliera in regione perché non l’accetterebbero in quanto non provenienti dal territorio di pertinenza! Ma siamo cittadini di second’ordine rispetto alle altre province?
Lorenzo Di Guida – Coordinatore CittadinanzaAttiva -Tribunale per i diritti del Malato – Caserta