Le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm hanno proclamato per lunedì 13 gennaio una nuova astensione dal lavoro per tutti gli addetti della categoria “per denunciare il continuo declino industriale del territorio, che sta generando gravi crisi sociali”. Lo stabilimento di Marcianise della multinazionale americana Jabil entro marzo 2025 verrà dismesso e 418 addetti rischiano concretamente il licenziamento senza progetti produttivi alternativi, lavoratori che hanno bocciato il piano presentato dalla multinazionale dell’elettronica (prevedeva la cessione del ramo d’azienda con i 418 dipendenti alla Tme Assembly Engineering Srl, realizzata da Invitalia, società del Ministero dell’Economia, insieme all’azienda casertana Tme, con sede a Portico di Caserta). Le ragioni della sfiducia nel piano di “mitigazione sociale” proposto dall’azienda era giustificata per quanto accaduto nel recente passato ai lavoratori che da Jabil erano passati, anche convinti da incentivi in danaro, in altre aziende come Softlab e Orefice, ma a dispetto degli accordi firmati davanti a soggetti istituzionali come Regione e Ministero, non si e’ avuta alcuna continuità produttiva (gli oltre 200 passati in Softlab da mesi protestano perché quasi sempre in cassa integrazione e senza prospettive future, i 23 finiti nell’azienda sarda Orefice sono stati licenziati). Nella nota congiunta in cui i sindacati proclamano lo sciopero generale del 13 gennaio – previsto un corteo che dalla stazione ferroviaria di Caserta arriverà davanti alla sede di Confindustria – si afferma che «il Governo e la Regione Campania non hanno attivato il tavolo permanente richiesto per affrontare le emergenze industriali. E’ indispensabile un piano che preveda interventi pubblici, strumenti normativi e investimenti straordinari per difendere e rilanciare le attività industriali esistenti e promuovere nuovi progetti, in linea con la transizione ecologica e tecnologica». Intanto il 7 gennaio a Teramo si terrà lo sciopero per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i metalmeccanici. Il presidio si terrà alle 10 davanti a Confindustria. In tutta Italia gli scioperi andranno avanti fino al 15 gennaio. Le ragioni dello sciopero sono essenzialmente l’aumento dei salari, la riduzione dell’orario di lavoro e la lotta alla precarietà.