Storia e leggenda tra i colori della Pignasecca, con Davide Brandi
Sabato 15 febbraio 2015, ore 10,30, si rinnova a grande richiesta l’appuntamento, voluto e organizzato da Davide Brandi, per scoprire uno dei quartieri più caratteristici, multicolori, densi d’umanità e di storia, che Napoli possegga.
“Racconteremo 500 anni di storia percorrendo le strade della Pignasecca dove le storie secolari si intrecciano e si rivivono: i lazzari ed i giacobini, la Sangiovannara e Luisa Sanfelice, i palazzi e le chiese, ‘e vvanelle e la toponomastica Porta Pertuso e il “chiavicone” la Madonna di Pompei e Alessandro Scarlatti, ecc…” – ci dice Davide Brandi.
Tra questi antiche strade storia e leggenda vanno a braccetto, tanto che all’occhio dell’osservatore moderno si compongono come in una sola figura.
Si pensi, ad esempio, alla narrazione dell’origine del quartiere.
Nel ‘500 la Pignaseca non esisteva ancora, non c’erano strade, non c’erano palazzi ma solo un grande bosco chiamato il bosco di “Biancomangiare”; questo nome dipendeva dal fatto che i signorotti del luogo, ma non solo loro, si recassero in quel luogo di frescura per assaporare un dolce, molto apprezzato in quei tempi, fatto con vaniglia, zucchero e latte, che per questo risultava essere di un bianco candido come la neve.
In quel periodo Napoli era una città ricca dove l’agiatezza dei suoi abitanti era risaputa.
Tale benessere però portò con sé anche l’aumento dei vizi.
Favoriti dal clima di spensieratezza, gli abitanti si abbandonarono a piaceri proibiti. In questi comportamenti lascivi furono coinvolti tutti i ceti sociali, anche il clero.
Allora accadde che le gazze ladre, abitanti del bosco, nottetempo iniziarono ad entrare nelle case nel momento in cui avvenivano i convegni amorosi, rubando ogni tipo di oggetto ((abiti talari, biancheria intima, vestiti, ventagli, ecc), per poi trasportarli sui Pini del bosco.
Gli oggetti, ben presto, furono rivelatori di chi li possedeva e questo diede luogo a molti pettegolezzi sui preti, pulle loro serve, sui mariti delle donne, ecc…..
La situazione divenne tanto grave da costringere il vescovo ad emanare una bolla di scomunica:
“In nome di Dio, per la grave responsabilità che mi fu affidata in terra, nella qualità di vicario di Cristo, io, Vescovo di Napoli e delle sue province, scomunico, d’ora innanzi, tutte le gazze di questo quartiere, anzi… tutte le gazze di questa città”.
Dopo tre giorni dalla pubblicazione della bolla gli alberi del bosco cominciarono a rinsecchire, causando l’allontanamento delle gazze che non potevano più ristorarsi tra le chiome dei pini.
Da quel giorno la zona divenne arida e brulla, per questo fu chiamata Pignasecca.
Questa è la leggenda.
La storia invece racconta di fatti maggiormente credibili, ossia pare che a causare l’aridità della zona sia stata la massiccia cementificazione dovuta alla costruzione della nuova via Toledo, causa dello smantellamento di alcune aree verdi circostanti.
Vi aspettiamo!
Prenotazione obbligatoria e sino ad esaurimento posti.
Tel.: 3318923006