C’era una volta la società moderna e quella post-moderna, basate sull’equilibrio dei poteri, sulla democrazia rappresentativa, sul libero mercato regolamentato, sul lavoro, su una maggiore sanità per tutti, sul diritto all’istruzione, su classificazioni sociali, negli ultimi tempi sulla realizzazione di un villaggio globale esplicitato soprattutto attraverso la globalizzazione delle merci che, però, riconosceva le identità nazionali.
Si, sembrava ovvio e giusto che il mondo fosse fatto così, invece ormai trattasi di epoche di un ieri prossimo e remoto insieme.
Un neofeudalesimo tecnologico si affaccia all’orizzonte.
È quanto sostiene l’economista francese Cédric Durand nel suo ultimo lavoro Techno-féodalisme. Critique de l’économie numérique
«L’ascesa della tecnologia digitale sta sostituendo i rapporti fondati sulla concorrenza con delle relazioni basate sulla dipendenza, deregolamentando così la meccanica generale del sistema economico e facendo prevalere la predazione sulla produzione – afferma lo studioso francese – Con la telematica, i diritti di proprietà intellettuale e la centralizzazione dei dati presuppongono un controllo molto più stretto su territori e individui».
L’obiettivo non è più la produzione ma l’accaparramento dei dati: questo è il nuovo potere!
I dati, che si accaparreranno, siamo noi stessi, si sa. «I più privati frammenti di vita tendono – continua l’economista d’Oltralpe – a essere incorporati nei circuiti digitali e intrappolati nell’oggettivizzazione di una grammatica comune a tutti gli agenti sociali».
Questo dominio da parte di pochi sarà una solta di oligarchia mondiale che annullerà ogni forma di privacy e non avrà necessità di nazioni, di governi, di partiti politici, di rappresentanza democratica.
In fondo la crisi delle “cabine elettorali” questo esprime: la gente avverte l’inutilità delle elezioni, dei governi, dei partiti.
È noto che i colossi della big tech (Google, Amazon, Facebooc, X, ecc) ormai fatturano di più degli Stati, che nulla potranno contro la disuguaglianza conseguente alla sparizione di classi sociali convogliate in due sole stratificazioni: i feudo-oligarchi ricchissimi e gli schiavi ipercontrollati, a cui sarà negato il più stretto margine di libertà.