Si è concluso ieri nello splendido scenario del Belvedere di San Leucio, il Raduno Nazionale dei Consigli Comunali delle Ragazze e dei Ragazzi. L’incontro dei ragazzi, provenienti da diverse regioni italiane è stato possibile grazie all’ottima organizzazione coordinata dell’istituto comprensivo A. A. Caiatino e dall’amministrazione comunale di Caiazzo. Particolarmente toccante quando, alla presenza del Vescovo di Caserta Pietro Lagnese, del sindaco di Caserta Carlo Marino, del sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, della Dirigente Scolastica Silvana Santagata e del Preside Giuseppe Adernò, (coordinatore nazionale dei Consigli Comunali baby) i ragazzi sindaci presenti hanno recitato la formula del giuramento alla Costituzione in una lettura corale. Si sono concluse ieri, tre giornate indimenticabili per i giovanissimi alunni amministratori per un’esperienza di crescita umana e civica, di amicizia, condivisione e di riflessione su alcune delle tematiche più importanti che la politica è chiamata ad affrontare oggi per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Da dove nascono e quali obiettivi hanno i consigli comunali dei ragazzi, facciamo un po’ di chiarezza. Non si tratta di un gioco, ma di una fattiva esperienza che porta sovente questi giovani “amministratori” in erba, a divenire nell’età adulta dei reali amministratori delle realtà territoriali in cui vivono. I primi esperimenti di consigli comunali risalgono ad oltre quarant’anni orsono, nacquero in Francia nel 1979 per poi progressivamente espandersi nel paese transalpino. L’esperimento fu adottato anche in Italia, sostenuto anche dall’UNICEF, dapprima da una decina di scuole per poi aumentare progressivamente fino a diverse migliaia. Questi consigli, che si organizzano con baby sindaci e baby amministrazioni, hanno lo scopo di educare gli adulti del futuro ad interpretare ed introitare, diritti e doveri del cittadino, consentendo ai ragazzi di oggi di divenire cittadini consapevoli di domani. La partecipazione democratica alla vita collettiva è il primo granello della socialità e del vivere civile, i consigli con le loro regole e le loro discussioni consentono ai ragazzi di diventare dei buoni cittadini. Di questo ovviamente va dato credito a tutta la struttura scolastica che li sostiene e li indirizza, in primis, i Dirigenti scolastici, gli insegnanti e i politici locali che spesso danno il loro sostegno a queste iniziative. In breve quello che sembra un diversivo giocoso, non è altro che la base per la costruzione di una società civile informata, rispettosa delle regole, rispettosa delle diversità e consapevole che insieme, nel rispetto e con la collaborazione degli altri si può correre più veloce verso una società migliore.