Ieri è stato consegnato il Premio Placito Capuano 2025 al linguista e scrittore Giuseppe Antonelli, docente ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e Direttore del Museo Multimediale della Lingua Italiana.
Autore del saggio “Il mago delle parole” (Einaudi), Antonelli ha affascinato la platea raccontando la lingua italiana come entità viva, capace di evolversi senza paura delle contaminazioni, e ha spiegato come la grammatica, etimologicamente legata al concetto di “magia”, possa essere affascinante, “glamour”, e accessibile a tutti.
L’evento, promosso dal festival Capua il Luogo della Lingua diretto da Giuseppe Bellone, in collaborazione con il Liceo Statale “Salvatore Pizzi” di Capua, ha visto soprattutto gli studenti protagonisti di un appassionato dialogo con il premiato, che è anche editorialista del Corriere della Sera e volto noto della divulgazione televisiva su Rai Tre.
Giuseppe Antonelli, ospite fisso della trasmissione “Splendida cornice” di Geppi Cucciari, ha condiviso con gli studenti riflessioni e curiosità sul nostro idioma, stimolando un confronto diretto, vivace e profondamente educativo per un incontro che ha rappresentato un momento alto di scambio generazionale. E l’attenzione e l’entusiasmo degli studenti del Liceo “Salvatore Pizzi” hanno confermato quanto la lingua e la cultura, se raccontate con passione e chiarezza, possano ancora suscitare meraviglia.
A dare il benvenuto ai presenti sono stati i saluti istituzionali del direttore del Museo Campano, Gianni Solino, che ha sottolineato l’importanza di ospitare iniziative culturali in un luogo simbolo della memoria storica del territorio, e del dirigente scolastico del Liceo Statale “Salvatore Pizzi” Enrico Carafa, che ha posto l’accento sul ruolo attivo degli studenti nell’incontro con una figura di rilievo nel panorama linguistico contemporaneo.
L’assessore alla Cultura del Comune di Capua, Vincenzo Corcione, ha rimarcato il sostegno dell’amministrazione comunale a manifestazioni che uniscono cultura e formazione, mentre il direttore artistico del festival Giuseppe Bellone, promotore del premio, ha ricordato come il Placito Capuano, prima attestazione della lingua volgare italiana scritta (Capua, 960 d.C.), sia simbolo di identità e appartenenza, e come il premio, nato nel 2015 in occasione del decennale del Capua il Luogo della Lingua festival, renda onore a personalità del mondo culturale che attraverso il proprio lavoro e, in vari modi e con vari linguaggi e declinazioni, dia un contributo importante alla diffusione della lettura e del senso critico in Italia.
Hanno ricevuto il Premio negli anni scorsi la scrittrice Dacia Maraini (2014), il regista Matteo Garrone (2015), l’attore e scrittore Marco D’Amore (2016), lo scrittore Maurizio de Giovanni (2017), lo scrittore Lorenzo Marone (2018), il regista Saverio Costanzo (2019), il cantautore, scrittore e poeta Roberto Vecchioni (2020), il linguista Domenico Proietti (2022), lo scrittore Giuseppe Montesano (2023), il giornalista Sigfrido Ranucci (2024). Il premio è un’opera artistica ideata da Roberto Branco, ispirata al cippo del Placito Capuano, il cui monumento commemorativo fu inaugurato nel 2017 davanti alla Chiesa di San Salvatore a Corte alla presenza del linguista Francesco Sabatini, Presidente onorario dell’Accademia della Crusca, consacrando simbolicamente Capua come Città della Lingua.
A chiudere l’incontro i saluti del presidente della BCC Terra di Lavoro Roberto Ricciardi, sponsor del festival, che ha espresso il pieno sostegno della banca a tutte le iniziative volte alla valorizzazione culturale del territorio.
E sono stati gli studenti del liceo “Salvatore Pizzi” che hanno preso parte alla redazione giornalistica del festival, grazie al progetto PON curato dalla professoressa Daniela De Rosa, a consegnare il premio edizione 2025 al professore Antonelli.
Ed è stata proprio la docente Daniela De Rosa, insieme alla responsabile dell’ufficio comunicazione del festival Mariamichela Formisano, ad introdurre il pubblico all’opera e al pensiero del professore Antonelli che, con il suo ultimo saggio, Il mago delle parole, ha consegnato ai lettori un viaggio affascinante tra i segreti, le trasformazioni e la bellezza dell’italiano, inteso come strumento di identità e partecipazione.