di GIOVANNA PAOLINO
CASERTA. “La tragedia dei profughi e noi: l’immigrazione è davvero un fenomeno biblico e la Bibbia ci dice come leggerlo nella sua attualizzazione storica”.
Queste le parole di Monsignor Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta, il quale , questa mattina, durante i lavori della XXI edizione della Settimana Biblica – che si svolgera’ dal 3 al 7 luglio 2017 presso il Golden Tulip di Caserta- ha voluto tenere con i Giornalisti un incontro informale ma denso di profondi contenuti sociali e religiosi sul Libro dell’Esodo , punto focale di questa Settimana Biblica.
” Intendiamo leggere e prendere in esame il libro dell’Esodo – ha affermato Monsignor D’Alise- per realizzare un contatto sempre piu’ vitale con la parola di Dio”.
” Alla luce della crescente e preoccupante ignoranza biblica generalizzata , anche tra quelli impegnati a livello ecclesiale , si impone – ha continuato il Vescovo – di ripartire dalla Parola, fondamento di ogni realta’ ecclesiale”.
Al centro del dibattito , per l’appunto, l’Esodo dei nostri giorni, la tragedia degli Immigrati , che qualcuno ha definito fenomeno dalle ” dimensioni bibliche “.
” L’Esodo è il libro di un popolo in cammino: non è un libro compiuto – ha detto il Vescovo di Caserta – E’ la testimonianza e la rivelazione dell’intervento salvifico di Dio nella storia umana, fino alla libertà più fondamentale e più definitiva che realizzerà il Messia, Gesù Cristo. Il Nuovo Testamento ha visto la salvezza recata da Gesù Cristo come un compimento dell’Esodo di Israele. Salvezza che già si compie nella storia di quel popolo. Le pagine dell’Esodo sono segno e sacramento della liberazione dalla schiavitù esistenziale dell’uomo di ogni generazione”.
Liberta’ e salvezza dalla schiavitu’ , dunque, rapprensentano il filo conduttore verso la Salvezza dell’uomo del terzo Millennio afflitto dalla tirannia dell’ipocrisia e del finto perbenismo.
” Il fenomeno dei migranti- ha continuato- mette in discussione la nostra civilta’ e non serve a niente fornire risposte di facciata ad un problema che esprime la schiavitu’ di oggi”.
Parole forti quelle del Vescovo di Caserta il quale ha dichiarato che quanto sta accadendo esprime una gestione ” ipocrita” del problema migranti sia da parte dell’Unione Europea che da parte dell’Italia , che , nate all’ombra del Cristianesimo, oggi non danno alcuna risoluzione cristiana, effettiva e concreta alla grave situazione dei rifugiati.
” Questa e’ storia concreta di persone – ha aggiunto – che non puo’ essere risolta in termini monetari come , invece, cercano di fare gli Stati dell’Unione Europea. Dio indica un cammino di liberazione e noi dovremmo ricordare che le nostre sicurezze sono fondate sulla reiterata depauperizzazione dell’Africa da parte dell’Occidente. Ora l’Africa viene fuori e ci pone dinanzi alle nostre responsabilita’ : abbiamo tolto tutto a questo continente e dovremmo avere l’accortezza di restituire alla sua gente in termini di rinascita”-
” Per l’Africa oggi si delinea un progetto di morte – ha continuato Monsignor D’Alise- . La soluzione e’ solo il progetto di vita che solo il Cristianesimo e’ in grado offrire. Le migrazioni internazionali di massa sono una reazione all’estrema disuguaglianza globale . Sono due i motori potenti che spingono a emigrare. Innanzitutto il divario di reddito tra Paesi ricchi e Paesi poveri, divario che non diminuirà per molto tempo. Ed è semplicemente qualcosa che definisco mostruoso. Poi la diaspora dei migranti che sono già arrivati da noi e che costituiscono un ponte per gli altri, e questo ponte è in costante aumento”.
Il Vescovo di Caserta si e’ poi soffermato sui numerosi casi di scandali sessuali che ultimamente affollano le cronache del nostro territorio.
” Anche lo scandalizzarsi di questi giorni sulle ben note vicende rappresenta una ingannevole ipocrisia – ha affermato – Gli atti osceni che avvengono nelle piazze pubbliche con tanta naturalezza sono solo una conseguenza della polverizzazione dei valori cristiani : abbiamo spaccato la famiglia, abbiamo separato la sessualita’ dall’amore, abbiamo scisso la riproduzione dagli organi riproduttivi da quella artificiale . Avremmo dovuto scandalizzarci quando questo percorso di annientamento umano procedeva mascherato da liberta'”.
” L’esodo di questa nostra epoca- ha continuato il Vescovo D’Alise – e’ causato dal disconoscimento dei valori della cristianita. Vi e’ l’esodo dei migranti che avviene quotidianamente, sotto le telecamere di tutto il continente. Una fuga da guerre e povertà di centinaia di migliaia di persone che, però, trova il passo sbarrato da un’Europa impreparata, intimorita, pronta ad innalzare muri e fili spinati. E poi vi e’ l’esodo di quanti sono migranti in una societa’ nella quale si e’ perso il faro del Cristianesimo”.
” L’Esodo per l’appunto – ha concluso Monsignor D’Alise- rappresenta lo scontro tra la vita e la morte, tra la liberta’ e la schiavitu’ , tra la fedelta’ a Dio e l’infedelta’ umana individuata nel faraone . L’oppressione del popolo costituisce il momento della crisi che puo’ essere superato , attraverso il dolore del parto di una ri-nascita, con i valori cristiani della solidarieta’ , della comunione, della corresponsabilta’. della partecipazione, della trasparenza e della liberta'”.