Salerno/Napoli – Nella giornata di mobilitazione in Campania per la causa palestinese, migliaia di manifestanti scesi in piazza in diverse città. A Salerno la protesta è degenerata quando alcuni dimostranti, tra cui esponenti dell’USB, hanno tentato di forzare l’ingresso del porto. Le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni; i manifestanti hanno lanciato sampietrini e oggetti, ferendo alcuni agenti in modo non grave.
La mattinata si era aperta con presidi e cortei organizzati da SiCobas e gruppi studenteschi. In molti chiedevano lo stop ai traffici con Israele e accusavano il governo italiano di complicità nel conflitto a Gaza.
Tensione anche a Napoli, dove secondo la CGIL hanno manifestato oltre 50mila persone. Un gruppo dell’USB ha forzato l’ingresso del porto dopo che una nave proveniente da Haifa aveva preso il largo, occupando l’area e bloccando il traffico merci per ore.
Le proteste, nate da istanze sociali e internazionaliste, hanno mostrato un crescente clima di radicalizzazione. Resta alta l’attenzione sulle modalità di gestione dell’ordine pubblico e sul ruolo dei sindacati di base nelle mobilitazioni.