Questa mattina abbiamo scoperto che durante la notte sono stati rimossi i simboli della nostra mobilitazione: le bandiere delle organizzazioni sindacali e il gazebo posizionato dai lavoratori come presidio dello stato di agitazione in corso.
Un gesto grave, offensivo, che rappresenta una mancanza di rispetto inaccettabile nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno portando avanti una mobilitazione legittima, aperta e trasparente.
Nessuno può pensare di mettere a tacere una protesta togliendo dei simboli, come se bastasse far sparire le bandiere per far sparire la determinazione di chi lotta.
Ci siamo recati immediatamente in azienda e abbiamo riposizionato tutto. Le bandiere sventolano di nuovo, ancora più forti e ancora più cariche del significato che hanno sempre avuto: resistenza, dignità, solidarietà.
Chi ha deciso questa rimozione ha commesso un atto che non solo non ferma la nostra mobilitazione, ma rafforza la convinzione che sia giusto e necessario continuare a lottare.
Nel corso della giornata, una delegazione del collettivo USB ha raggiunto l’Ispettorato del Lavoro per partecipare all’incontro – anticipato a oggi – riguardante le diverse denunce presentate nei giorni scorsi. Un passaggio importante in un percorso di denuncia, legalità e rivendicazione dei diritti calpestati.
Nella giornata di domani, alle ore 10:00, saremo fuori ai cancelli della fabbrica per aggiornare tutti i lavoratori sui contenuti dell’incontro e sulle prossime iniziative.
USB Jabil condanna con fermezza questo ennesimo episodio e ribadisce che nessuna provocazione ci farà arretrare.
La lotta continua. E non sarà certo il silenzio imposto con un gesto autoritario a fermarci.
USB Lavoro Privato – Collettivo Jabil