Israele, la grande fuga

79.000 fino a settembre 2025

Gli assalti israeliani contro civili inermi continuano senza pietà: due giorni fa uccisi due civili disarmati e che si erano arresi a Jenin; i coloni malmenano attivisti (tra cui italiani).

Mentre da un lato le violenze continuano, dall’altro molti israeliani si stanno dando alla fuga.

Così, mentre da un lato Israele ha chiuso temporaneamente tutte le ambasciate  al mondo, dopo l’attacco in Iran a giugno, i cittadini israeliani scappano all’estero: 82.000 nel 2023 e 2024, 79.000 fino a settembre 2025.

TRT WORLD ha diffuso un video proprio ieri, 30 novembre 2025, di migliaia di cittadini israeliani in fila fuori l’ambasciata portoghese a Tel Aviv.

Perché proprio il Portogallo? Lo spiega sempre TRT: Il Portogallo, con una legge del 2015, si è impegnato ad accordare la cittadinanza, su richiesta, agli ebrei sefarditi, precedentemente perseguitati nel XVI secolo.

Nel 2023, però, il Portogallo ha introdotto requisiti molto più restrittivi, visto l’immenso numero di domande.

Chi sono questi israeliani? Nel video diffuso da TRT si vedono molti giovani.

Il Manifesto ne aveva già parlato in un articolo del 2024: molti sono attivisti antisionisti, molte sono famiglie con bambini piccoli. La fuga è dovuta a vari fattori: la guerra che non dà spiragli di tregua – anche a causa dell’assenza di una risoluzione dell’occupazione militare,  la deriva verso la peggiore destra, i sondaggi che danno gran parte della popolazione favorevole all’espulsione dei palestinesi, le violenze brutali dei coloni e i dati sull’immigrazione.

C’è infatti, anche un contraltare clamoroso: non basta la destra israeliana locale, essa viene rimpolpata anche da ebrei religiosi e nazionalisti (sionisti, in altre parole) provenienti in gran parte da Francia e Stati Uniti.