Scandalo appalti al Collegio d’Europa e al SEAE

Coinvolti alcuni italiani tra cui Federica Mogherini, ex Alto Rappresentante dell'UE

Stamani il Belgio, in particolare a Bruxelles e a Bruges le forze dell’ordine hanno fatto irruzione negli appartamenti privati e negli uffici di lavoro di alcune figure importanti alla ricerca di prove riguardanti presunte frodi in alcuni appalti.

 

 

 

Si tratta delle indagini di una inchiesta riguardanti un presunto uso improprio di fondi europei. Al momento tra le persone fermate si evidenziano Federica Mogherini, l’ambasciatore Stefano Sannino e Cesare Zegretti.

 

 

 

Per chiarire un po’ il quadro, specifichiamo subito alcune cose: innanzitutto la figura dell’Alto Rappresentante dell’UE per l’Azione Esterna, introdotta nel 1998 con Trattato di Amsterdam, fungerebbe da Ministro degli Esteri dell’UE; a sua volta il “ministero” guidato dall’Alto Rappresentante è il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE). Il Collegio d’Europa è invece un ente privato che eroga corsi di alta formazione post laurea in tema di Unione Europea.

 

 

 

Chiariamo a questo punto anche i ruoli delle persone su indicate: Federica Mogherini oggi riveste il ruolo di rettrice del Collegio d’Europa (in passato ha rivestito il ruolo di Alto Rappresentante dell’UE); l’ambasciatore Sannino è stato invece Segretario generale del SEAE; Cesare Zegretti si occupa invece di dirigere l’ufficio Education, training and projects del Collegio d’Europa.

 

 

 

Un filone delle indagini si concentra sull’acquisto ad opera del Collegio d’Europa di un edificio, per la cifra di circa 3 milioni di euro, destinato ad ospitare un ulteriore corso di formazione del Collegio giusto poco prima che il SEAE bandisse l’appalto vinto proprio dal Collegio. Gli inquirenti sospettano una fuga di notizie riservate relative all’appalto e condivise con uno dei partecipanti alla gara di appalto. Le indagini sono coordinate dalla magistratura belga ma vedono la partecipazione anche della Procura Europea (EPPO) e dell’Olaf (ufficio europeo per la lotta antifrode).

 

 

 

Non si sono fatte attendere le repliche da parte di Mosca e di Budapest che commentano l’accaduto con toni sarcastici e che tendono a screditare l’UE. Non è di certo la prima volta. Ormai è il segreto di Pulcinella che ci siano alcune forze in Europa e fuori che tramano per il fallimento del progetto europeo. Ma al di là di ciò fa ridere che la critica venga mossa da quei Paesi che non eccellono proprio in trasparenza e in indipendenza della Magistratura.

 

 

 

Il fatto che alle indagini partecipino anche e soprattutto la Procura europea e l’Olaf è conferma che almeno in Europa il principio democratico è vivo (e vegeto) e lotta insieme a noi!