«Apriti!» ed egli vide, il vangelo di oggi – 9 settembre 2018

di Marco Natale
(Ministro straordinario della santa comunione – Docente di religione)

In questo passo del Vangelo incontriamo un sordomuto. È lui il protagonista principale, e attraverso di lui anche noi. Quando veniamo battezzati il sacerdote ripete gli stessi gesti fatti da Gesù sul sordomuto. Con l’olio sacro ci sfiora le labbra e ci tocca le orecchie. Con questo miracolo al sordomuto viene nuovamente concessa la facoltà di ascoltare e di parlare. È significativo il fatto che tutto ciò avviene lontano dalla folla, in disparte. Perché? La risposta, come sempre è di una semplicità disarmante. Si evidenzia tutta la capacità di Gesù ad essere il buon pedagogo. Egli ci sta semplicemente dicendo che un vero miracolo, una vera conversione può avvenire ed essere duratura solo se rientriamo in noi stessi. Dobbiamo prima masticare la Parola, successivamente una volta compresa possiamo iniziare a divulgare quello che grazie a tutto questo processo è diventato un nostro stile di vita: Il nascondimento. Gesù lo è esige da noi serve per preservarci dal cadere in un peccato molto grande: quello dell’ostentazione. Non vuole che il bene che andremo a compiere sia sostanzialmente simile a quello dei farisei ai quali ciò che interessa è solo mettersi in mostra. Non è certamente questo lo spirito del vero cristiano.
A noi non deve importare se nessuno verrà a ringraziarci per il bene che ha da noi ricevuto, anzi meglio così. Avremo un tesoro in cielo: la vita eterna. Questa è la meta alla quale dobbiamo mirare. A tal proposito in questo caso viene in nostro aiuto anche la saggezza popolare: fai il male e pensaci, fai il bene e scordalo.
Buona domenica a tutti voi.