Caserta. Rivolto alla popolazione in una fascia d’età ritenuta potenzialmente a rischio, è stato attivato dall’Azienda Sanitaria Locale un programma di Screening per la prevenzione del cancro del seno, della cervice uterina, del colon retto e del melanoma. Tramite il link al sito aziendale http://www.aslcaserta.it/ScreeningOncologici/Pagine/Homepage.aspx si potrà accedere ad un portale di raccolta Adesioni per gli Screening oncologici promossi dall’Asl nell’ambito di una campagna che rimette al centro il tema della prevenzione, fondamentale per rendere ‘il male del secolo’ sempre più curabile, se individuato nelle fasi iniziali, quando ancora non si evidenzia alcun sintomo. Messo a disposizione degli utenti, il Portale Screening richiede all’atto dell’iscrizione l’inserimento dei seguenti dati: codice fiscale, numero della tessera sanitaria e un recapito cellulare che sarà adoperato per l’invio dei referti.
“Gli screening oncologici nella Regione Campania (cervice, mammella e colon retto) sono iniziati nel 2014 tra mille difficoltà ma, nel corso degli anni, grazie all’impegno di tanti professionisti, della ASL e dei Medici di medicina generale, hanno cominciato a raggiungere piccoli obiettivi” ha spiegato con un commento la presidente dell’Ordine dei Medici di Caserta, Maria Erminia Bottiglieri.
“La pandemia da COVID-19 ha causato un blocco delle cure sanitarie anche per le neoplasie, portando, fra l’altro, a ritardi nello screening, nella diagnosi, nel trattamento, con un incremento di morbilità e mortalità. In Italia sono stati diagnosticati 3300 tumori in meno per la mammella, 1300 per il colon retto e 2782 per la cervice. È un vero dramma perché adesso stiamo riscontrando malattie neoplastiche in fase avanzata.
L’attività di screening è ripresa ma, purtroppo, dobbiamo ricominciare da zero partendo dalla sensibilizzazione dei cittadini che nelle nostre regioni sono ancora lontani dall’idea della prevenzione.
Si parla tanto di inquinamento ambientale, si ha paura dei tumori, ma pochi si sottopongono alle indagini di screening, tutti aspettano di avere un sintomo per eseguire un paptest o una mammografia o la ricerca del sangue occulto nelle feci. Quando compaiono i sintomi la malattia è in fase avanzata e meno curabile. Al contrario, la diagnosi precoce può salvare la vita perché individuare un cancro nello stadio iniziale significa curarlo in maniera definitiva e migliorare la sopravvivenza.
Il mio invito è di non aspettare perché potrebbe essere troppo tardi quando compare un sintomo, ricordiamo tutti che la prevenzione salva la vita”.