Autonomia differenziata: i vescovi italiani preoccupati dal tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra i territori

La nota della Conferenza episcopale italiana sull’autonomia differenziata e’ cristallina: “Il Paese non crescerà se non insieme”. Il testo, approvato dal Consiglio episcopale permanente il 22 maggio nel corso dei lavori della 79ª Assemblea Generale, esprime le preoccupazioni emerse dall’episcopato italiano. “Questa convinzione ha accompagnato, nel corso dei decenni, il dovere e la volontà della Chiesa di essere presente e solidale in ogni parte d’Italia, per promuovere un autentico sviluppo di tutto il Paese”. Già nel 2009 i vescovi italiani, riprendendo la riflessione pubblicata venti anni prima nell’altro fondamentale documento “Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno”, avevano sottolineato il cammino della solidarietà nel nostro Paese, con particolare attenzione al Meridione d’Italia e ai suoi problemi irrisolti, riproponendoli all’attenzione della comunità ecclesiale nazionale. Nell’Assemblea Generale appena conclusa e’ stato evidenziato come «alcuni progetti legislativi rischiano di accrescere il gap tra territori oltre che contraddire i principi costituzionali». Per i vescovi «È in gioco il bene comune che può e deve essere promosso sostenendo la partecipazione e la democrazia», valori al centro della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio.