di ANTONIO DE FALCO
Cresce il dato relativo alla semina di canapa nel territorio campano. In questi primi mesi del 2017 i dati, se paragonati al precedente anno 2016, hanno registrato un +34%. Un incremento che sarebbe dovuto principalmente al successo dei prodotti agroalimentari a base di canapa.
A diffondere i dati è stata la cooperativa Canapa Campania, nata nel 2015 su iniziativa di tre agricoltori del territorio campano il cui obiettivo è quello di reintrodurre la coltivazione di una pianta antica, la canapa per l’appunto, all’interno di un territorio nel quale, fino alla metà dello scorso secolo, la coltura di questa pianta era un’eccellenza che aveva contribuito a portare l’Italia al secondo posto mondiale tra i Paesi con il maggiore quantitativo prodotto.
E in effetti quello della canapa è un amore antico che riguarda tutto il territorio campano; compresa l’area di Caserta, dove era sempre stata presente fino agli anni ’50, quando si decise di abbandonare la coltivazione della canapa per la concorrenza delle nuove fibre sintetiche.
Proprio in questi ultimi anni, sempre nel territorio di Caserta, si sta tentando di rinverdire quei fasti andando a recuperare una coltivazione così importante da utilizzare per nobili scopi, come ad esempio quello di sostenere la bonifica di aree inquinate da rifiuti tossici.
In relazione all’aumento della coltivazione di questa pianta in tutta la Campania con riferimento ai dati del 2017, le previsioni per tutto il resto dell’anno indicano un +34%, che significherebbe raggiungere i 200 ettari di terreno adibito a tale coltura (nel 2016 ci si era fermati a 150).
Il merito di questa diffusione è proprio da ascrivere alla cooperativa Canapa Campania, che in questi giorni ha presenziato alla fiera “Fa’ la cosa giusta” a Milano, presso la Fiera Milano City, la più grande fiera nazionale del consumo critico e stili di vita sostenibili.
La cooperativa di Caivano ha contribuito al successo della coltivazione della canapa in Campania grazie ai suoi prodotti agroalimentari quali birra, olio, farina, pasta e semi. Il tutto a base ovviamente di canapa.
La Campania torna ad essere dunque al centro delle attenzioni su un tema particolarmente attuale e interessante; un po’ quanto sta accadendo anche per quanto riguarda la cannabis per uso medico, il cui utilizzo è stato approvato nella regione lo scorso luglio; anche se, a causa del commissariamento della sanità locale, l’iter non è ancora decollato nel migliore dei modi.
Per quanto concerne invece la canapa per diversi altri utilizzi, la regione campana sembra rappresentare un’eccellenza a livello nazionale. Soprattutto per quel che riguarda tutta la filiera agroalimentare. E se si considera che la stessa regione ha approvato una legge d’incentivo con l’inserimento della filiera della canapa tra quelle prioritarie, di qui ai prossimi mesi il comparto potrebbe crescere ulteriormente.