Il costo delle castagne non dipende dai coltivatori e cresce il loro malcontento.
Un proverbio antico recita: “Chi commercia campa, chi fatica crepa.” Questo proverbio esprime tutta l’insoddisfazione dei coltivatori di castagne che lamentano per loro un prezzo irrisorio pagato dai commercianti per l’acquisto del prezioso frutto autunnale. Un chilo di castagne i commercianti lo pagano pochi centesimi in più di un euro. Nel territorio del cono vulcanico della nota Roccamonfina e delle pendici circostanti, area geografica vocata per i castagneti, dove la castagna ha ottenuto il riconoscimento I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), i coltivatori sono fortemente insoddisfatti, non solo del prezzo basso delle castagne a loro riconosciuto dai commercianti, ma anche dal fatto che gli stessi commercianti su ogni quintale tolgono sei chili, il 6% al quintale, una vera e propria gabella, che vuol dire la sottrazione da un quintale di castagne di due panieri di castagne raccolte dai proprietari dei castagneti a schiena curva. Sono così comprensibili le loro parole di rammarico: “Già paghiamo le tasse, tutto! Può essere che debba essere sempre il produttore a pagare a rimetterci? Poi chissà, alla fine, quanto pagherà un chilo di castagne il cittadino che acquista il nostro prodotto.”
