La commedia Da Natale a Natale: tra feste e riti, scritta da Giuseppe Vozza, è il percorso di una famiglia attraverso le generazioni e le tradizioni popolari.
Le generazioni sono tre; una è rappresentata dai nonni, una dalla figlia dei nonni col marito ed una dai tre nipoti. Attorno ad esse ruotano diverse altre figure importanti ai fini della vita comunitaria di una volta.
Le tradizioni popolari sono rappresentate dai vari momenti dell’anno scanditi ora dal Natale, ora dal Carnevale, ora dalla Pasqua, ora dalla festa patronale ed ora di nuovo dal Natale, in una sorta di ‘eterno ritorno’.
Il fil rouge che lega il tutto è da un lato la chiara denuncia della globalizzazione che oramai si è inserita in ogni aspetto della nostra vita e dall’altro la possibilità di riuscire a domarla proprio grazie alle tradizioni. Vi è una chiara presa di coscienza del modo subdolo, ingannevole della globalizzazione che avanza nella società, andando a colpire proprio i modi semplici ma significativi della vita, come ad esempio la lingua, la quale è quella napoletana utilizzata dai nonni ed italiana quella dei nipoti, passando attraverso un misto di lingua napoletana ed italiana dei genitori, così come la mancanza di tempo libero di tutti ed in particolare modo delle generazioni più giovani. In sintesi l’autore vuole evidenziare che il pericolo è dato dalla riduzione ad individuo di ciascuna persona, con il necessario impoverimento dei modi di esprimersi; viceversa la soluzione a questo male moderno è proprio la tradizione, la quale si esplica attraverso modelli che sono eterni, seppur modernizzantisi, attraverso la storia, che è memoria di un popolo, seppur di un popolo che non partecipa ai grandi eventi, ma che contribuisce in modo chiaro e fermo a costruire il futuro sulla scorta del passato, consapevole che l’uomo non può essere ridotto a merce.
La commedia di Giuseppe Vozza si pone per l’appunto l’obbiettivo finale di superare l’attuale situazione di livellamento verso il basso, della riduzione dell’uomo ad oggetto, e ciò lo fa proprio richiamandosi al significato del Sol Invictus, che continua ad essere festeggiato in ogni famiglia e che sempre più merita di essere festeggiato richiamandosi alla storia ed alla tradizione perché possa essere vera ri-nascita dell’uomo contemporaneo.
La commedia è stata allestita per martedì 26 e mercoledì 27 dicembre con inizio alle 20.30 nella Chiesa Arcipretale di San Lorenzo di Casolla. L’evento si deve alle due associazioni culturali “CasertAzione” e “La cultura racconta” che hanno dato luogo a “La Compagnia dei Pazzi”. Don Nicola Lombardi, parroco di San Lorenzo, ha voluto ospitare la manifestazione per dare maggiore possibilità alla compagnia di attori, i quali sono tutti del luogo, così come i tecnici.