di PASQUALE IORIO Presidente Associazione Piazze del Sapere/Aislo
Caserta. Dopo una riunione turbolenta e con modalità discutibili, il Consiglio Comunale di Caserta, il 28 giugno 2017, ha approvato la Delibera sui Beni Comuni, un atto rilevante per il futuro della città.
Per questa ragione ho deciso di prendere posizione come associazione, con la presente nota.
Auspico che si possa aprire un confronto di merito civile e competente tra l ‘ente locale e le forze più sane
e progressiste della città.
“Finalmente si è completato l’iter avviato mesi fa, per cui va salutato come un fatto positivo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Caserta del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e la gestione in forma condivisa dei beni comuni urbani”.
Anche la città capoluogo (come altri centri a livello provinciale) si è dotata di uno strumento amministrativo che potrebbe permettere a partire dai prossimi mesi una migliore manutenzione dei parchi pubblici, delle villette comunali e di tutte quelle aree che troppo spesso diventano oggetto di atti vandalici e di abbandono.
Il regolamento è frutto di un lungo percorso in cui sono stati ascoltati i cittadini, le associazioni e i consiglieri, che hanno chiesto ed ottenuto le modifiche necessarie (la stessa vicenda di Villa Giaquinto è stata un importante banco di prova in questo senso): l’iter si è poi concluso con la proposta definitiva al consiglio comunale e con l’approvazione a maggioranza.
“Con il nuovo regolamento- ha sottolineato l’assessore Franco De Michele – l’Amministrazione intende perseguire una collaborazione con la cittadinanza al fine di tutelare quei beni essenziali o funzionali al benessere della comunità locale che sono a forte rischio di abbandono o deperimento, in quanto non utilizzati o non gestiti in maniera appropriata. Ci si riferisce, nello specifico, alle aree pubbliche, verdi, private di uso pubblico, al patrimonio immobiliare comunale, alle piattaforme digitali e alle funzioni e ai servizi ai cittadini”.
Per dare valore concreto ad un tale atto amministrativo, da parte della Giunta occorre una rinnovata capacità di coinvolgimento e di confronto con le forze più sane e più vive della città. Basta tener conto di alcune buone pratiche già avviate a livello nazionale, ed anche nel Mezzogiorno.
In primo luogo, occorre definire degli strumenti per facilitare forme di collaborazione e cooperazione intorno a progetti condivisi.
In secondo luogo, bisogna dotare il comune di una vera e propria anagrafe dei beni disponibili per azioni di valorizzazione e gestione partecipata (rompendo vecchie pratiche burocratiche e di tipo clientelari).
A tal fine, di particolare significato può essere l’insediamento ed istituzione dell’”Osservatorio per i beni comuni”, un organismo terzo, composto da rappresentanti della società civile (associazioni, Università, ordini professionali), che avrà funzione di supervisione su ogni singola richiesta di gestione di un bene comune” – come ha dichiarato il sindaco Marino.
Ora bisogna passare ai fatti concreti ed operativi. Ci aspettiamo l’avvio di un confronto di merito e l’adozione di atti per promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva. Sarà un banco di prova per poter giudicare e valutare la volontà concreta di chi governa la città capoluogo, verso processi di aggregazione e di innovazione amministrativa – che possono essere utili anche per le altre comunità di Terra di Lavoro.
Sarà compito del mondo del terzo settore e delle associazioni monitorare e vigilare sull’operato della Giunta, anche con proposte che possono emergere dalle buone pratiche già avviate, frutto di elaborazione progettuale e competenze nei vari campi dell’economia sociale e del benessere.
Pasquale Iorio – Piazze del Sapere/Aislo Caserta, 29 giugno 2017