Alla Borsa Internazionale del Turismo delle Origini, la Glocal Think con due progettualità, il Festival delle Radici e la DMO Montagna d’Amare

Glocal Think, Festival delle Radici e DMO Montagna d’Amare protagonisti alla Borsa Internazionale del Turismo delle Origini di Matera - Tra visioni, dati e nuove prospettive per il 2026

Riceviamo dalla Glocal Think e Pubblichiamo.

Matera si conferma crocevia di storie, identità e innovazione. Alla Borsa Internazionale del Turismo delle Origini, la Glocal Think ha portato alla ribalta il Festival delle Radici e la DMO Montagna d’Amare, attraverso un racconto autentico, capace di intrecciare territorio, ricerca e comunità in un’unica visione: quella di rigenerare il legame con le proprie origini e, da qui, fare leva per il futuro ed il benessere delle comunità. A rappresentare questo ecosistema progettuale erano presenti Vincenzo Castaldo, Presidente di Glocal Think, Emanuela Sica, Direttrice Artistica del Festival delle Radici, e Antonella Moscariello, Referente del Turismo delle Radici della DMO Montagna d’Amare.

Attraverso esperienze, competenze, professionalità trasversali e sguardi complementari, i presenti hanno dato voce a una narrazione radicata e allo stesso tempo profondamente contemporanea che ha animato il laboratorio formativo estremamente partecipato, dedicato alla raccolta e alla lettura dei dati utili per comprendere il fenomeno delle comunità di origine, delle nuove mobilità affettive e dei ritorni ma, soprattutto, per mettere al centro dell’azione la comunità, i territori, le aree interne, spesso soggiogate dallo spopolamento. Le immagini dell’aula gremita testimoniano l’interesse crescente verso un tema che oggi rappresenta uno dei motori più potenti per la valorizzazione culturale ed economica dei territori. Il pubblico competente e attento del Roots In di Matera ha accolto con favore e interesse la presentazione di due progetti: il Festival delle Radici, riconosciuto come uno dei percorsi culturali più innovativi (e diffusi) d’Italia nel racconto delle identità e delle migrazioni e la Dmo Montagna d’Amare, è un percorso che vuole trasformare l’Irpinia in un laboratorio di turismo lento, autentico e comunitario. Entrambi idee e progettualità delle ISPIRAZIONI della Glocal Think, che con le sue visioni e analisi strategiche continua a generare percorsi anticipatori e di sviluppo capaci di orientare politiche, imprese e comunità. È stata presentata la dashboard Glocal, progetto in sviluppo con l’Università la Sapienza di Roma e la prof.ssa Filomena Maggino: strumento per PA e imprese per incrociare obiettivi partendo dalla gap analysis. Il confronto al Roots In ha ribadito che le “distanze” delle aree interne vanno affrontate anche quando si parla di turismo che è motore di sviluppo. Un confronto condiviso anche con Antonio Pagliarulo, Vicepresidente Comunità Montana Vallo di Diano – Ente Capofila del progetto “Campani InTerna”, la rete delle aree interne della Regione Campania. Durante il laboratorio “Radici che rigenerano la comunità” è stato inoltre presentato il percorso del Festival 2024/2025, che ha messo in rete 3 Regioni e 35 comuni: un progetto, innanzitutto, di comunicazione integrata e promozione territoriale, ricco di incontri, storie e narrazioni, recupero del patrimonio immateriale delle comunità ospitanti, i primi dati della ricerca in corso e in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e il prof. Giuseppe Sommario, laboratori delle radici e workshop di sviluppo economico e sostenibile – e svelate le prime prospettiveper l’edizione “Migratorie” 2026, che si annuncia come un’evoluzione ambiziosa: più territori coinvolti, nuove partnership ed un modello culturale sempre più orientato alla partecipazione attiva, da protagonisti, delle comunità residenti e di quelle all’estero. Il turismo delle origini, oltre ad essere un settore economico emergente, può rappresentare una vera e propria infrastruttura emotiva e sociale: un ponte che riavvicina persone, radici e luoghi, che a Matera ha preso forma, parola e visione.