L’Unione Sindacale di Base denuncia un fatto gravissimo avvenuto nelle ultime ore alla Jabil di
Marcianise: un lavoratore, colpevole soltanto di aver partecipato alla protesta sindacale dove i
lavoratori collettivamente hanno contestato pesantemente e con fermezza la presentazione del
cosiddetto “progetto TMA”, è stato raggiunto da una contestazione disciplinare pesantissima e
sospeso cautelativamente.
L’azienda parla di minacce e tentativi di lesioni personali, ma è pura deformazione della realtà.
Si tratta invece di un atto ritorsivo inaccettabile, che colpisce direttamente il diritto alla
protesta, alla libertà sindacale e alla critica, anche quando questa è ferma e scomoda.Se questo
è il biglietto da visita della nuova compagine guidata da Aniello Stellato, allora siamo davanti a
un inizio segnato da repressione e intimidazione, non da sviluppo e rilancio.
La nostra iniziativa nasceva da un contesto preciso e documentato
Ciò che oggi viene presentato entusiasticamente come un “progetto salvifico” è in realtà l’esito
raffazzonato di una delocalizzazione con tentativo di licenziamento collettivo che ha coinvolto
oltre 400 lavoratori. Non si tratta di un piano nato per sviluppare e consolidare l’occupazione,
ma di un’operazione costruita per permettere a un’azienda di ritirarsi dal territorio, sacrificando
tutele e prerogative e che aveva individuato fin dal primo minuto la creatura di Stellato come
terminale di quella procedura.
Se i lavoratori hanno mantenuto parte dei loro diritti, ciò è stato possibile solo grazie alla
resistenza di chi ha rifiutato intese che avrebbero azzerato ogni tutela e chiuso ogni possibilità di
rivalsa. La nostra preoccupazione non nasce da pregiudizio, ma dall’esperienza diretta di
operazioni già viste in passato – come nei casi Orefice e Softlab – che si sono concluse in un
disastro per chi lavora.
USB reagirà in ogni sede, legale e sindacale, per tutelare il lavoratore colpito e difendere un
principio fondamentale: nessuno può essere punito per aver difeso collettivamente i propri
diritti.
Invitiamo l’azienda a ritirare immediatamente il provvedimento,
Comunicato dell’ Unione Sindacale di Base