Aversa-Siamo giunti al settimo numero della rubrica “Per ogni donna”, cogliamo l’occasione per salutare i lettori che ci seguono numerosi e ne siamo entusiasti.
Oggi lo spazio curato dalla dottoressa Speranza Anzia Cardillo, giurista e criminologa e dalla dottoressa Iolanda Vassallo, sarà dedicato ad un approfondimento del reato di stalking, già trattato la scorsa settimana. Vista la sua complessità, infatti, questo tipo di illecito merita di essere esaminato e discusso sotto vari aspetti. La storia di oggi è intitolata “ Il mio dramma nel dramma”. Il racconto inizia così: “Fin dalla prima infanzia ho avuto problemi che mi impedivano di avere una vita del tutto normale e un giorno mi è capitata anche la sfortuna di subire l’ingresso nella mia vita del mio persecutore. Gravi incomprensioni e incompatibilità pesavano sul nostro rapporto e assumevano dimensioni sempre più inquietanti. L’aggressore, purtroppo, era quotidianamente a contatto con me e questo rendeva tutto più difficile, tanto da procurarmi con la sua presenza, di volta in volta, un disagio sempre più evidente e un sempre più forte senso di paura. Mi pedinava,mi seguiva, mi faceva violenze, mi minacciava, mi aggrediva verbalmente fino all’ultimo suo giorno di libertà. Lo avevo perfino denunciato,ma comunque la giustizia doveva fare il suo corso. Nonostante fossero passati molto anni dalle denunce, io non ho mai dubitato relativamente al fatto che un giorno tutto sarebbe finito e che avrei ritrovato la mia serenità. Infatti è stato così ed ora io voglio mettere la mia esperienza a disposizione di chi vive l’inferno che ho conosciuto io, ma soprattutto di denunciare per ottenere giustizia e di credere nelle autorità perché esse sono sempre pronte ad affiancare il più debole”.
AUDIO- TESTIMONIANZA VITTIMA STALKING (la voce è stata modificata)
Commento della dottoressa Speranza Anzia Cardillo
D’accordo con la dottoressa Iolanda Vassallo ho ritenuto utile proporre, in occasione del settimo appuntamento della nostra rubrica con i lettori, un approfondimento della materia relativa allo stalking. In particolare, abbiamo voluto portare testimonianze, sia di difensori che di una vittima di stalking per chiarire alcuni dubbi circa l’adeguatezza del sistema
nel tutelare chi subisce questo tipo di reato. La storia di oggi ha come protagonista una persona che non svela tanti particolari di sè o della sua vicenda ,ma offre ai lettori una testimonianza importante e significativa attraverso la quale dice di “fidarsi della giustizia, di aver provato un senso di sicurezza quando i carabinieri hanno fatto sentire il loro appoggio e soprattutto consiglia a chi si trova a vivere una situazione simile alla sua di non ritirare le denunce, ma di andare fino in fondo “. Noi per avere conferma di quanto effettivamente il codice rosso funzioni abbiamo chiesto il parere esperti. Quando parliamo di codice rosso ci riferiamo alla legge 19 luglio 2019, n. 69, che é una legge della Repubblica Italiana a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Il dato positivo di una legge che ha innovato la materia si scontra, però, con il fatto che non esiste un reparto speciale che si interessi esclusivamente di questa tipologia di reato. Per questo molto è demandato alla Territoriale, che è già oberata da lavoro e mille problematiche. Uno degli aspetti positivi del codice rosso è che comunque le forze dell’ordine sono sempre all’erta.
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