Il Gruppo 31 agosto esprime preoccupazione per il grave danno al pavimento del vestibolo della Reggia

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del Gruppo 31 agosto impegnato da tempo nel tutelare il verde del Parco della Reggia che, con la Reggia di Caserta, è patrimonio dell’Umanità dal 1997. Il Gruppo di lavoro 31 agosto e’ costituito da Ciro Costagliola, già Presidente Ordine Agronomi e Forestali, Presidente IRVAT, Giuseppe Altieri, segretario Nazionale de L’Altritalia ambiente, Nando Astarita, storico del territorio e fondatore del gruppo FB Reggiando, Francesco Canestrini, già Soprintendente ABAP Basilicata, Enrico Ferranti, già ufficio Giardini di Napoli, Fernando Fuschetti, già Coordinatore regionale del C.F.S., Carmine Gambardella, già Preside Facoltà di Architettura, Presidente Benecon, cattedra UNESCO, sigillo di merito Ministero della Ricerca, Matteo Palmisani, Delegato Lipu Caserta, Ottavio Pannone, già presidente dell’Ordine Avvocati, Cinzia Piccioni Ignorato, già ufficio Giardini di Napoli, Sergio Vellante, già Ordinario economia ed estimo rurale, referente Italia Nostra in ASviS, Raffaele Zito, Agenda 21 Carditello e Regi Lagni.

“Come ormai è noto a tutti venerdì 17 ottobre, mentre nei locali della Reggia di Caserta erano in corso le riprese del film ”Matador”, della Eagle Picture, si è verificato un grave incidente che ha provocato cinque buchi nel prezioso pavimento in marmi policromi del vestibolo superiore del Palazzo reale. Malgrado la gravità del danno, per molti giorni la Direzione della Reggia non ha fornito alcuna notizia al riguardo mentre, provvedeva a far eseguire, con particolare urgenza e riservatezza, un intervento di restauro del danno che però resterà comunque uno sfregio permanente. Nonostante le reiterate sollecitazioni delle associazioni e gruppi social, la direzione della Reggia, solo dopo diversi giorni, ha diffuso a mezzo stampa notizie che però appaiono fuorvianti ed incongruenti rispetto a quanto realmente accaduto. La stampa parla di “anomalie del pavimento per lo più dovute al calpestio e alla pressione antropica sui pavimenti” laddove invece la tipologia del danno prodotto certifica chiaramente che esso è riferibile ad un impatto al suolo di una struttura di notevole peso e grandezza. Lo dimostrano peraltro le foto acquisite da attivisti locali che documentano n. 5 buchi nel pavimento di cui il primo in foto di circa 20 cm per 15 × 2 di profondità.

Benché da più parti sollecitata la Direzione della Reggia non ha dato comunicazione ufficiale sulle modalità dell’incidente che, per la gravità dei danni prodotti al durissimo marmo del pavimento, farebbe pensare inoltre che vi è stato anche un grave pericolo all’incolumità fisica del personale della Reggia e dei terzi presenti al momento dell’incidente.

È noto perfino che un funzionario della Reggia, non condividendo le modalità di gestione dell’accaduto, avrebbe segnalato autonomamente al Ministro della cultura l’incidente con circostanziati particolari e condivisibili considerazioni.

Ci si chiede perché non sono state visionare ed acquisite le immagini di videosorveglianza? Chi ha controllato la troupe di centinai di persone che è stata presente nel palazzo durante i lavori di ripresa? Perché non è stata predisposta adeguata protezione ad un pavimento così prezioso come quello del vestibolo superiore della reggia? Perché tanta ostinata assenza di trasparenza goffamente sostituita da notizie diffuse in ritardo e oltretutto assolutamente fuorvianti?

Per tutto quanto sopra sembra confermata la notizia che il Ministro della cultura abbia disposto una ispezione per quanto accaduto”.