Il non Funzionario, il Marchese del Grillo e i “Rosiconi”

Quando la comunicazione istituzionale si fa sguaiata e scivola verso la volgarità, quando il confronto politico
perde qualsiasi tratto di civiltà e democraticità per farsi muscoloso e minaccioso e quando si ha a che fare
con un novello Marchese del Grillo, si fa fatica ad argomentare le ragioni di un dissenso. Tuttavia,
armandoci della necessaria pazienza, cercheremo di dire perché sui fatti degli ultimi giorni ancora una volta
l’Amministrazione Lavanga, chi la supporta e chi la ispira l’hanno fatta fuori dal vaso. Partiamo dalle
precisazioni del dipendente dell’Ufficio Marittimo/Capitaneria di Porto, contemporaneamente anche
Consigliere comunale. Precisazioni utili solo perché ci hanno informato che lo stesso non è un funzionario.
Nel nostro comunicato avevamo già specificato che il personale in servizio presso queste Capitanerie non è
personale di pubblica sicurezza nel senso tradizionale del termine (le loro funzioni principali sono legate alla
Marina Militare e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Tuttavia, quando si trovano a svolgere
attività di polizia marittima e di sicurezza (nel nostro comunicato avevamo parlato di militari poiché così
viene scritto in alcune relazioni di sopralluogo, inviate anche all’ Ufficio Locale Marittimo di Mondragone) e,
quindi, ad espletare competenze che possono sovrapporsi a quelle della pubblica sicurezza, tale personale
– se contemporaneamente svolge anche funzioni di Consigliere comunale – può trovarsi in situazioni di
conflitto di interesse o di potenziale influenza indebita, che potrebbero derivare dalla combinazione di un
ruolo di polizia marittima con responsabilità politiche locali. Cerchiamo di essere maggiormente espliciti.
Sappiamo che in un Ente locale vige la netta separazione tra politica e amministrazione. Si tratta di un
principio fondamentale che mira a distinguere le funzioni di indirizzo politico da quelle di gestione
amministrativa, quest’ultime poste in capo ai dirigenti e ai funzionari dell'ente locale. La separazione delle
funzioni è estremamente importante per evitare che i Consiglieri comunali, il Sindaco e gli Assessori
possano influenzare indebitamente la gestione amministrativa e minare l’imparzialità e la trasparenza. Non
troveremo mai un Consigliere comunale, un Assessore o un Sindaco a verbalizzare, per esempio, insieme ai
Vigili urbani un abuso edilizio e a sequestrare un manufatto non in regola, poiché stiamo parlando di una
funzione di gestione amministrativa che non può assolutamente coinvolgere gli organi del Comune, stante –
appunto – la separazione/distinzione delle funzioni. Orbene, cosa è successo invece con il sopralluogo che
abbiamo citato nel nostro comunicato? Il verbale di quel sopralluogo ci dice che il giorno 27 del mese di
Marzo alle ore 10:10, due dipendenti comunali – un architetto e un geometra – e due dipendenti della locale
Capitaneria di Porto – un comandante ed un vicecomandante -, nell’ambito dei servizi mirati al controllo del
territorio, si sono recati presso una struttura sita in via Domitiana “per la verifica urbanistico catastale della
struttura, la consistenza delle opere su area demaniale e la leicità autorizzativa dell’attività svolta”. Presso
tale struttura vi sono stati altri successivi sopralluoghi, che hanno poi portato all’ordinanza di sgombero,
demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Stiamo quindi parlando di un’attività comunale posta
esclusivamente in capo alla struttura burocratica. Un’attività portata avanti in questo caso in collaborazione
con la Capitaneria di Porto. Un’attività che non potrebbe coinvolgere in alcun modo il personale politico del
Comune, stante la separazione/distinzione delle funzioni di cui sopra, ma che ha coinvolto invece in questo
caso un Consigliere comunale, poiché uno dei due dipendenti della Capitaneria presenti durante i
sopralluoghi è appunto un Consigliere comunale. E’ o non è questa una questione seria che va
approfondita e chiarita? Un’assoluta grave anomalia (a nostro avviso), che potrebbe addirittura
compromettere la stessa legittimità degli atti in questione. Anziché minacciare temerarie querele, perché
l’Amministrazione non pone uno specifico quesito al Ministero dell’Interno per conoscere se un

dipendente della Capitaneria di Porto anche Consigliere comunale può effettuare tali attività nel Comune
ove lavora e contestualmente svolge le funzioni di Consigliere?
Quanto all’ultima illegittima concessione demaniale, anche i più ciucci (amministrativamente parlando)
sanno che le procedure per l’assegnazione delle concessioni demaniali sono disciplinate da normative
nazionali e comunitarie che impongono trasparenza, imparzialità e pari opportunità tra i candidati e che la
selezione dei concessionari avviene attraverso procedure pubbliche, come gare o bandi, che rispettano i
principi di concorrenza e non discriminazione. E bene hanno fatto i Consiglieri d’opposizione a presentare
formale esposto/denuncia alla Procura della Repubblica. Col Marchese del Grillo non si può fare altro! Si,
lo confessiamo, rosichiamo: quando vediamo tanti Sindaci che sono stati in grado di presentare un decente
Piano di riequilibrio, evitando ai propri Comuni il fallimento; quando vediamo che sono tanti i Sindaci che
non lasciano i propri cittadini affogare nella monnezza e il nostro non è tra questi; quando vediamo che
Mondragone è l’unico Comune d’Italia ove per anni (e per tutti gli anni in cui Lavanga è stato vicesindaco
delegato al Cimitero, con Pacifico Sindaco), il Cimitero è stato gestito da abusivi e al nero; quando vediamo
che Mondragone è il comune che in Italia ha il maggior introito pro capite per infrazioni del Codice della
strada; quando vediamo beni pubblici “regalati”, in qualche caso anche con qualche insopportabile e
vergognoso conflitto d’interesse (su cui si ritornerà). E i motivi per rosicare sono tanti, troppi. Si, siamo
invidiosi di quelle Comunità che non hanno dovuto fare i conti con il degrado nel quale queste signore e
questi signori hanno fatto sprofondare Mondragone.