Un altro anno se ne va, per far posto al nuovo e come tutti gli anni si spera in un tempo migliore. Quello trascorso sicuramente è stato un anno impegnativo, per il mondo in generale. La ruvidezza dei cuori umani e i beceri interessi, spesso anche personali dei governanti, hanno portato la guerra che un tempo sembrava tanto lontana, ad un “tiro di schioppo” dalle nostre case, divenuta quindi più vicina che mai. Fortunatamente per alcune persone, i Reel dei vari social li tengono al sicuro da preoccupazioni di sorta, in una ovattata bolla di sapone asociale, disinteressandosi di fatto dei molti anzi troppi civili e bambini morti nell’ultimo anno a seguito di azioni “politiche” disumane, vedi Gaza, Ucraina, ma anche Afghanistan, Libia, Haiti, Myanmar, Nigeria, Siria, Libano e purtroppo molte altre. Secondo i dati del Conflict index 2024, i conflitti principali in atto sono ben 56, che stanno generando circa 250.000 morti dirette. In quest’ultimo anno si sono registrati aumenti di eventi violenti nel mondo superiori del 25% rispetto al 2023, dopo alcuni anni di calo siamo ritornati ai livelli del 2020. Per il 2025 le previsioni non sono affatto incoraggianti, l’ipotesi più accreditata è di un ulteriore aumento del 15%, che produrrà almeno 20.000 decessi al mese dovuti a bombardamenti sempre più intensi e battaglie campali. L’anno che sta per concludersi è stato anche caratterizzato dal nulla in politica internazionale, basta pensare al ritorno di: Ursula von der Leyen, Donald Trump, le disastrose elezioni francesi o la profonda crisi tedesca. Anche in casa nostra il nulla avanza compatto, a cominciare dal costruttore di ponti immaginari, alle opposizioni in continua lotta tra di loro e i leggerissimi ministri, che tra pistolettate e uscite infelici, nonché novelli casanova, fanno passare continui brutti quarti d’ora alla Meloni, che cavalca politiche finto-rigorose a tolleranti farneticazioni di qualche suo sodale nostalgico dei tempi in cui i treni viaggiavano in orario. Insomma un anno davvero impegnativo, ma anche l’anno che verrà, pur lavorando di fervida e rosea aspettativa sarà davvero difficile aspettarselo migliore. Ovviamente vogliamo chiudere con una speranza positiva e confidiamo nell’anno giubilare affinché qualche miracolo possa invertire la tendenza per rendere il 2025 l’inizio di un mondo migliore.