Passate le festività natalizie con l’epifania che se l’è portate via, si fa largo un altro periodo di festeggiamenti, che in verità inizierà con il giovedì grasso dell’8 marzo e culminerà il 13 febbraio prossimo, con il martedì grasso, stiamo ovviamente parlando del carnevale. Anche quest’anno, Pro loco Marthianisi, guidata da Michele Colella organizza in collaborazione con Campania Felix e New Southern Ranch la decima edizione di “Vicienz’ e Carnaval’” e la settima recita allegorica della rappresentazione dei “Durece mise”. Sono previste due rappresentazioni itineranti che toccheranno i luoghi principali della città di Marcianise, precisamente domenica 11 febbraio il gruppo dei recitanti messi insieme da Colella, si esibirà: dalle 11.00 nell’area della fiera settimanale, per poi ripetersi alle 12,30 in piazza Umberto I e alle 17,30 a Puzzaniello nel largo G.B.Zarrillo. Le rappresentazioni si ripeteranno il 13 febbraio alle 16.00 in piazza Carità. Alle 17,30 in piazza Umberto I e di nuovo a Puzzaniello per la chiusura alle 18,30 presso il largo G.B.Zarrillo. In entrambe le giornate i componenti del gruppo itinerante si riuniranno per la partenza, presso il palazzo del Giudice di Pace in via San giuliano 314.
Da dove nasce questa tradizione e che cosa rappresenta. I dodici mesi, sono una rappresentazione popolare fortemente allegorica che, con delle filastrocche, si burlavano dei mesi dell’anno decantandone le caratteristiche spesso in modo sessualmente allusivo. La recita prevede mesi maschili e mesi femminili, ma entrambi potevano essere interpretati solo ed esclusivamente da maschi opportunamente travestiti in virtù delle frasi allusive di cui abbiamo dato cenno.
Nelle nostre zone veniva recitata come da tradizione montando dei cavalli e visitando i vari cortili dei contadini, dove la popolazione poteva godere dell’esibizione. In altri luoghi della Campania la stessa tradizione prevede filastrocche diverse con lo stesso significato, ma i figuranti spesso condividevano un grande carro opportunamente allestito. Anche nella rappresentazione marcianisana è previsto un carretto trainato da un asino, ma lo stesso trasporta il mese di Agosto ovvero il dottore e gli ammalati, verso un ipotetico quanto stravagante ospedale gestito da un dottore al di fuori dagli schemi. Nella rappresentazione non mancheranno, “a chiagnuta e vicienzo carnavale”, pianto goliardico del defunto carnevale morto per gli eccessi terreni, soprattutto a seguito di abbondanti libagioni. L’allegria continuerà “ngopp a tammorra” e il “ballo e l’urzo” proseguendo con la processione per l’inumazione del fantoccio, che verrà bruciato come chiusura definitiva dei vizi terreni, per l’imminente inizio della quaresima.
Anche quest’anno potremo quindi godere di una rievocazione storico culturale, che nel farci sorridere ci riporterà inevitabilmente ai “cunti” ovvero racconti, che i nostri nonni ci hanno regalato sull’argomento.