C’è un fascino che non teme il tempo alla Cinque Mulini. Una magia che si rinnova da novantatré edizioni e che nemmeno i nuovi standard tecnici richiesti dal Comitato Europeo è riuscito a scalfire. A San Vittore Olona (Lombardia), tra l’erba bagnata e i mulini secolari, il Cross Country rimane quello di sempre: rude, sincero, imprevedibile. Qui, su questo manto erboso morbido e traditore, ogni atleta capisce fin dai primi metri di non trovarsi davanti a una semplice gara, ma a un vero e proprio rito della corsa campestre. Il terreno scivoloso costringe alla massima attenzione sull’appoggio; le curve secche spezzano il ritmo imponendo continui rilanci; il pubblico, partecipe e caldo, diventa un tutt’uno con il percorso. Il primo saliscendi, scavato nella terra, arriva brusco e spiazzante: un dente che seleziona e chiede immediatamente forza ed equilibrio. Poi, come un fotogramma immutato nel tempo, appare il Mulino Meraviglia: il gruppo si restringe per entrare nel portico stretto, dove i passi rimbalzano sulle mura antiche in una musica che appartiene soltanto a questa gara. Si sbuca nei campi, dove l’irregolarità del terreno richiede lucidità e coraggio. Segue il tratto sull’argine del fiume Olona, un corridoio sottile che non ammette errori. Il passaggio al Mulino Cozzi aggiunge un altro capitolo alla storia: curve strette, porte da infilare, pendenze che logorano. E infine il rettilineo verso il traguardo, lì dove tutto ricomincia per altre due tornate.

(foto Gemetti – Nimbona)
La gara femminile – 6 km e 200 metri di tecnica e resistenza
Tre giri intensi, tecnici, senza un metro facile. I 6,2 chilometri della gara femminile hanno messo in risalto il carattere delle protagoniste, tra cui brillano due atlete tesserate in Campania, autrici di una prova maiuscola. Elvanie Nimbona (Carmax Camaldolese) conquista un prestigioso terzo posto in 19:47, dopo una gara intelligente e brillante nei tratti tecnici. Subito dietro, Valentina Gemetti (Caivano Runners), quarta in 20:19, capace di una corsa costante, determinata e coraggiosa negli ultimi chilometri, quando il ritmo si fa feroce e gli strappi decidono le distanze.
Podio femminile: 1ª Yenenesh Shimket – 19:11 2ª Sharon Chepkemoi (Kenya) – 19:46 3ª Elvanie Nimbona (Carmax Camaldolese) – 19:47
Le due maglie campane così in alto nella classifica confermano una crescita tecnica e mentale ormai solida nel panorama del cross nazionale.
Falco: un settimo posto che vale più di un risultato e dal prossimo anno sarà Juniores
Nel pomeriggio spazio alle Allieve. Tra loro emerge con forza Alessandra Falco, settima al traguardo in 15:05, a soli 51 secondi dalla vincitrice. La sua è una prova che parla chiaro: concreta, intelligente, coraggiosa. Falco ha saputo controllare i passaggi più insidiosi, affrontare con sicurezza il transito nei mulini e mantenere un ritmo costante su un tracciato che, per una Allieva, rappresenta molto più di un semplice test: è un autentico battesimo di fuoco. Un risultato che assume un valore ancora maggiore se si considera che, dal prossimo anno, Falco lascerà la categoria Allieve per debuttare tra le Juniores. La sua prestazione alla Cinque Mulini racconta una maturità tecnica già significativa e una solidità caratteriale che promettono un futuro in costante crescita. Tra élite e giovanili, la Cinque Mulini 2025 consegna alla Campania un bilancio più che positivo. Prestazioni solide, personalità in crescita e un livello competitivo in continuo innalzamento confermano che il movimento regionale del mezzofondo sta vivendo un periodo di grande vitalità e consapevolezza.In un contesto affascinante e severo come quello di San Vittore Olona, dove storia e fatica convivono a ogni passo, le atlete campane hanno scritto una pagina di assoluto valore.