“Recuperare ciò che è essenziale nella vita” – Commento all’Angelus di domenica 11 novembre 2018

di Marco Natale

La riflessione di Papa Francesco, di oggi, prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus, pone alla nostra attenzione il comportamento di due personaggi, lo scriba e la vedova. Il primo rappresenta l’autorità religiosa del tempo. Peccato però che il suo comportamento non corrisponde per nulla a ciò che il Vangelo ci propone. Allo scriba piace mettersi in mostra, ostentare la propria posizione sociale. La vedova, invece, rappresenta le persone umili e semplici, quelle che agiscono con il cuore. Gesù, dice il Papa, “smaschera questo meccanismo perverso”.  Le sue sono parole di denuncia, continua il Papa, della “oppressione dei deboli fatta strumentalmente sulla base di motivazioni religiose”. L’insegnamento che Gesù ci offre, conclude, ci aiuta a recuperare quello che è essenziale nella nostra vita e favorisce una concreta relazione con Dio. La “bilancia” che usa è diversa dalla nostra, egli non misura la quantità ma la qualità, scruta il cuore, guarda alla purezza delle intenzioni. Noi, dobbiamo fare le cose come espressione di gratuità.  Ecco perché Gesù indica quella vedova povera e generosa come modello di vita cristiana da imitare.