Legambiente. La Campania e’ prima classificata per il mare piu’ inquinato

Francesca Ferro Direttrice Legambiente Campania : " Bisogna fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del Pnrr"

Con l’arrivo dell’estate, le spiagge bellissime dell’Italia non fanno altro che attirare  turisti da ogni angolo del mondo. Purtroppo il nostro mare non è sempre così pulito come vorremmo credere. A rivelarlo è il nuovo Report di Legambiente, che fa il punto della situazione sull’inquinamento delle fasce costiere italiane.

Prima classificata per il mare più inquinato è la Campania: su un totale di poco più di 12.000 controlli, sono emersi 1.245 reati e 1.273 illeciti amministrativi, che rappresentano il 26,3% del totale nazionale. Inoltre sono state denunciate e arrestate 989 persone e sono stati effettuati 496 sequestri.

Anche quest’anno, dunque, lo storico dossier di Legambiente “Mare Monstrum” boccia la Campania. Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. Queste sono tutte le facce della pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese. 

E proprio dalla cattiva o mancata depurazione e dall’inquinamento delle acque che, con il motto “Non ci fermeremo mai”, salpano la Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023: le due storiche campagne di Legambiente – giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione – che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che deturpano coste e rive.

Goletta Verde arriverà in Campania l’11 luglio a Ischia e il 14 a Scario nel Cilento.Attraverso Mare Monstrum – spiega Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania – vogliamo accendere i riflettori sui principali fattori di pressione illegale sull’ecosistema marino della nostra regione. Paghiamo anni di incuria, criticità sulla depurazione, l’arretratezza degli impianti fognari, la mancata manutenzione di alvei, problematiche che colpiscono le località costiere che si estendono fino ai comuni dell’entroterra”.

Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del Pnrr per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo nazionale e regionale”.

L’ anteprima di Mare Monstrum ci mostra un quadro piuttosto desolante sulla salute delle splendide coste italiane.

Dalla cattiva gestione dei rifiuti e dei sistemi di depurazione agli scarichi in mare, passando per gli abusi edilizi e la pesca di frodo: sono numerose le criticità portate alla luce da Legambiente, che parla di ben 13.229 infrazioni contestate nel 2022 – ovvero 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Crescono in particolare gli illeciti amministrativi, che aumentano del 24,2% rispetto all’anno precedente, e le conseguenti sanzioni comminate (+47,7%). Sono invece in calo i reati commessi (-32,9% rispetto al 2021), il numero delle persone denunciate o arrestate e quello dei sequestri (rispettivamente -43,6% e -51,7%). Ma quali sono i mari più inquinati d’Italia?

Su 259 punti totali campionati da Legambiente in 18 regioni d’Italia, un punto su tre è risultato oltre i limiti di legge, in pratica uno ogni 84 chilometri di litorale. In totale sono stati giudicati fortemente inquinati 63 punti presi in esame in base alle rilevazioni andate avanti dal 25 giugno al 5 agosto del 2020.

Maglia nera per tre regioni italiane: la Sicilia, il Lazio e la Calabria, dove tra il 58 e il 50% dei punti analizzati da Goletta Verde di Legambiente hanno mostrato quantità di microrganismi nocivi oltre i limiti consentiti. In Sicilia c’è la media più alta, il 58%: 10 dei 26 punti siciliani analizzati hanno mostrato evidenti criticità. Tra le località coinvolte ci sono Barcellona,Pozzo di Gotto e Aci Castello.

Non va meglio ai tratti di costa del Lazio e a quelli del litorale romano: il 56% dei punti analizzati sono risultati inquinati. Tra le località indicate da Goletta Verde come inquinate, figurano anche destinazioni turistiche come Fregene, Nettuno e San Felice Circeo, tutte in prossimità delle foci di alcuni torrenti.

Più della metà del litorale a rischio anche in Calabria, dove sono ritenuti molto inquinati Soverato in provincia di Catanzaro, Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone e Briatico in provincia di Vibo Valentia.

Al contrario, rilevazioni molto positive per la riviera adriatica e per le Marche, regione in grado di superare a pieni voti l’esame di Legambiente .Nessuno dei punti analizzati dai volontari e dai tecnici di Goletta Verde ha superato le soglie di rischio nelle Marche: allori per San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche.

Bene anche diversi tratti della costa del Veneto, regione che vanta il 95,9% di  acque balneabili ritenute eccellenti  dal Sistema nazionale per la prevenzione ambientale: ottimi risultati per Jesolo e Caorle.

Insieme a Goletta Verde, sono stati analizzati anche i laghi d’Italia attraverso il progetto Goletta dei laghi. In seguito alle rilevazioni dei volontari di Legambiente, il più virtuoso è risultato il lago di Scandarello in provincia di Rieti. Quello più colpito dall’invasione di materiale non riciclabile, invece, è il lago d’Orta in Piemonte. Promossi a pieni voti il lago di Bracciano nel Lazio e i laghi Arvo e Cecita in Calabria.