“Non parlare napoletano, è volgare”

Lingua è identità

“Non parlare napoletano, è volgare”

Dal “Non parlare napoletano, è volgare” al riconoscimento del Napoletano quale lingua europea, passando per la tradizione lirica partenopea, Napoli riscopre l’orgoglio della propria identità!

Quanti di noi ricordano, nell’infanzia, la sollecita raccomandazione di “Non parlare napoletano….”da parte di un parente o amico di famiglia, in evidente ansia per la nostra buona educazione su ciò che l’opinione comune potesse considerare raffinato, elegante, signorile, e che in nessun caso avrebbe potuto coincidere con l’esternazione della propria napoletanità? In tanti, poiché la regola era: Napoli non può declinare cultura, ma solo un’appartenenza alla parte più incolta, emarginata e persino delinquenziale della società.

Nel tempo però alcuni, soprattutto tra i nostri emigrati, hanno cominciato a chiedersi perché, in una certa altra parte del paese, quelle cadenze dialettali, con le e perennemente chiuse (20 venti), e quelle espressioni con espliciti errori grammaticali (io mangio cena) fossero invece motivo di orgogliosa appartenenza.

Domande come queste sono state la partenza d’una ricerca inarrestabile che ha coinvolto tante famiglie del sud. Le risposte, mai concluse, hanno permesso di lacerare il pesante velo che copriva la verità sulla nostra storia, contribuendo a cambiare i pregiudizi e la minorità di cui erano vittime i nostri territori.

Così capita che il processo verso la consapevolezza di un popolo sia lento, sia lungo, ma impossibile da cancellare, per cui oggi molte cose stanno cambiando.

Il pensiero forma la lingua, la lingua plasma il pensiero, così Napoli oggi riscopre la propria tradizione culturale attraverso lo studio del suo linguaggio.

Due in particolare sono le iniziative intraprese in questo senso che meritano menzione.

1. L’inserimento del Corso Base di Lingua Napoletana, liv. A1 e A2, tenuto grazie all’Associazione di promozione Sociale i Lazzari di Davide Brandi, negli eventi previsti per la Giornata Europea delle Lingue (nata per incoraggiare i 700 milioni di europei di ogni età che vivono nei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, a imparare le lingue per ottenere una migliore comprensione interculturale e valorizzare il ricco patrimonio culturale del nostro continente). Il corso sarà presentato il 26 settembre a Palazzo Venezia.

2. L’approvazione all’unanimità della richiesta di apporre una targa in ricordo di Vincenzo Russo, poeta e paroliere napoletano.

Lo comunica la Vicepresidente del Consiglio Comunale di Napoli, Flavia Sorrentino, esprimendo la soddisfazione perché “…ora, finalmente, il nome di Vincenzo Russo sarà scolpito su una targa nella città che gli ha dato i natali”. La vicepresidente ricorda che il primato di questo riconoscimento al poeta è di Benevento, dove già esiste una strada titolata a suo nome. Inoltre a San Sebastiano al Vesuvio, ai passanti, è offerta la possibilità di accomodarsi su una panchina che porta impresso il suo nome.

Dal “Non parlare napoletano, è volgare” al riconoscimento del Napoletano quale lingua europea, passando per la tradizione lirica partenopea, Napoli riscopre l’orgoglio della propria identità!