Roma – Napoli 2 a 0 Per gli azzurri notte fonda in terra capitolina

La parabola discendente di De Laurentiis sempre più simile a quella del Mago Gaspar

Roma – Napoli 2 a 0 Per gli azzurri notte fonda in terra capitolina

La parabola discendente di De Laurentiis sempre più simile a quella del Mago Gaspar

GOL: 76′ Pellegrini (R), 96′ Lukaku (R).

Tutto molto desolante,ieri nella notte stellata di Roma, calciatori irriconoscibili, con il solito, inutile possesso palla degli azzurri, che non produce nulla di costruttivo, solo una lunga lenta, distribuzione della palla da destra a sinistra e viceversa, senza colpo ferire, un gioco abulico, incolore, una squadra che sembra la brutta copia di quella ammirata in tutti i campi d’Italia la stagione scorsa.

Tempo fa sono stato criticato per avere espresso alcune perplessità che sono ora venute a galla copiosamente, come un fiume carsico,  notavo  uno scollamento che faceva presagire brutti momenti, l’errore iniziale mio e di molti altri è stato quello di attribuire tutte le colpe al tecnico esonerato, a Garcia, che per carità di colpe ne ha a iosa, ma a questo punto della stagione le colpe vanno ridistribuire, con i calciatori e con la società.

La parabola di Aurelio De Laurentiis sta diventando sempre più simile a quella del Mago Gaspar, personaggio cinematografico splendidamente interpretato da   Johnny Dorelli, nel film : “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” anche ADL forse come il Gran Gaspar, si sarà imbattuto l’anno scorso, come accadde all’illusionista, per caso al capezzale di un vero mago, al negromante apparve una sorta di strega che gli trasferì tutti i propri poteri, fermo restando come unico pegno, un gelato a pistacchio da comprargli il giorno del suo compleanno, il povero Gaspar preso dai fumi della notorietà e dai lauti guadagni, dimenticò di fatto di mantenere fede alla promessa e così facendo perse di conseguenza tutti i poteri a don Aurelio invece sarò accaduto la stessa, cosa ma non per eccesso di notorietà, ma per la sua risaputa taccagneria, avrà pensato bene di far finta di non ricordare il pegno da pagare,con la conseguenza che tutti i poteri magici della stagione passata sono svaniti come neve al sole.

ADL le ha sparare grosse, e ne ha dette tante, troppe, tipo questa squadra poteva allenarla chiunque, che il direttore sportivo al posto di Giuntoli poteva farlo lui, vendere a mercato chiuso un ragazzo che sotto l’egida di Spalletti è stato preziosissimo, attaccare Zielinsky così come fece con Albiol, accusandolo di essere più interessato alla nebbia di Milano che al sole e al mare di Napoli, un poco come fa lui che preferisce la caotica Roma alla capitala sebezia.

Non si può spiegare altrimenti l’ evoluzione discendente di questa squadra,  davvero tutto molto raccapricciante.

Per esempio, la prima mossa che bisogna fare a mio avviso è quella di rivolgersi all’ambasciata della Georgia in Italia per farsi restituire il Kvaratskhelia originale e rendere indietro questa copia mal riuscita, edulcorata, che sta sostituendo indegnamente quello splendido campione ammirato la passata temporada, farsi ridare dalla Nigeria Osimhen, quello vero,  forse tenuto in ostaggio da qualche stregone locale, amico di quello che ha avuto rapporti con ADL, proprio per via degli impegni non mantenuti dal suo Patron, e poi diciamocela tutta, ma Politano quando mai è stato importante nella squadre dove ha giocato? In questa stagione, addirittura sta risultando il migliore di tutti, e la proporzione tra la classifica e il migliore è quella che ci ritroviamo, una risposta dobbiamo per forza porcela.

Dispiace dirlo, io sono il primo a ammetterlo, che Mazzarri, salutato come una sorta di messia, sta dimostrando che questi livelli non sono arte sua, e è una cosa che mi duole confessare, perché confidavo davvero molto sulla sua capacità, ma il tempo passa per tutti e con lui si nota copiosamente.

Mazzarri mi duole dirlo non è più cosa sua, la squadra non è migliorata anzi.

Buona Natale