Sicurezza stradale, le responsabilità dell’ente gestore e l’obiettivo della Commissione europea entro il 2050 “Verso Vision Zero”

Roma. «Potrebbe dare una luce di speranza a chi è vittima della strada, il gran lavoro che sta svolgendo l’architetto Giuseppe Di Giampiero nell’indagare sulle responsabilità – quando vi sono – degli enti proprietari delle strade, tenendo conto anche delle concause e dei fattori dell’intorno stradale, alberi, pali Enel, guardrail, non messi a norma e troppo vicini al bordo strada».
Da consulente delle Associazioni – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, e Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv; Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv – l’architetto G. Di Giampiero ci fornisce le seguenti riflessioni circa il suo lavoro, un impegno per il quale si dicono soddisfatti sia Alberto Pallotti (il presidente dell’ Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, e Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv), sia Elena Ronzullo (la presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv).
1. Marsica, AQ, 13-03-2024.
Incidente stradale con guidatore morto contro un palo della rete elettrica troppo vicino alla carreggiata.
Una tragedia che si ripete. Ora a giudizio presso il Tribunale di Avezzano (AQ).
Qual è la responsabilità dell’ente proprietario della strada nel prevenire gli incidenti e nel ridurne la gravità con adeguati dispositivi di ritenuta ed efficaci contromisure?

2. Dappertutto in Europa si parla di Vision Zero, ossia Zero morti sulle strade per il 2050.

Non un semplice auspicio, ma un impegno finalizzato alla sicurezza stradale attraverso l’attuazione di una serie di pertinenti programmi di finanziamento dell’UE.

Una panoramica di progetti gestiti dal CINEA (Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente) e finanziati nell’ambito di Orizzonte 2020 – il programma di ricerca e innovazione dell’UE (2014-2020) che sviluppa, testa e sfrutta soluzioni innovative per un trasporto stradale più sicuro.

L’Italia ha aderito all’impegno della Comunità europea per mettere in campo una strategia che punti ad una mobilità sostenibile e intelligente https://cinea.ec.europa.eu/publications/eu-road-safety-towards-vision-zero_en

3. Esiste poi l’obbligo di legge di dotazione di dispositivi di ritenuta stradali dal 1992.
L’ente proprietario deve avere un piano per individuare i punti neri, introdurre una gerarchia d’interventi e programmare la realizzazione e manutenzione dei dispositivi di ritenuta.
È un obbligo statuito anche dall’Art. 14 del CdS.
La scarsità di fondi non è un alibi per non far nulla per salvare vite umane.
Un impegno, una responsabilità, un obbligo. Occorrerà che siano i giudici a doverlo ricordare?

«Siamo Stanchi di sentire che, purtroppo, chi muore sulle strade Italiane non avrà mai giustizia; siamo convinti che le concause potrebbero dare una svolta a tutta questa mattanza sulle strade d’Italia, e dare voce a chi non può più parlare, ecco perché chiediamo a chi indaga, di valutare anche le concause, Alberi, Pali Enel, Guardrail, nel rispetto della legge vigente in difesa di chi non c’è più, e dare una certezza alle famiglie delle Vittime della Strada, che tutti i giorni vivono una realtà che lascia l’amaro in bocca, dopo il danno la beffa...» Così Biagio Ciaramella, vicepresidente A.U.F.V.S. Odv e A.I.F.V.S. Odv.