Il ministro israeliano Katz approva il piano “Gideon’s Chariots B” per l’occupazione di Gaza City

Chiamata alle armi per sessantamila riservisti israeliani per far fronte al piano militare per la conquista di Gaza City.

Il piano, denominato Gideon’s Chariots B, è stato elaborato dal capo di Stato Maggiore Eyal Zamir e dai vertici dell’IDF. L’obiettivo dichiarato è l’accerchiamento e la presa completa di Gaza City, in un contesto già segnato da mesi di conflitto. La decisione segna l’avvio di una nuova fase della guerra, con un’espansione significativa delle operazioni militari israeliane.

Mobilitazione di massa

Il ministero della Difesa ha autorizzato la chiamata alle armi di circa 60.000 riservisti, che si aggiungeranno ai 70.000 già attivi, portando il totale a circa 130.000 unità. Le prime convocazioni scatteranno a settembre e proseguiranno in più fasi fino a marzo 2026. L’ampiezza della mobilitazione indica la volontà di sostenere a lungo la nuova offensiva, non solo per la conquista della città, ma anche per la successiva stabilizzazione del territorio.

Il contesto negoziale e umanitario

La decisione arriva mentre Hamas avrebbe accettato una proposta di cessate il fuoco di 60 giorni, che prevede rilasci progressivi di ostaggi e l’ingresso di aiuti umanitari. Israele, tuttavia, continua a chiedere il rilascio completo degli ostaggi come condizione imprescindibile. Le organizzazioni internazionali avvertono che una nuova offensiva rischia di aggravare la crisi umanitaria nella Striscia, già al collasso per mancanza di acqua, cibo e assistenza sanitaria.

Reazioni e criticità

La comunità internazionale, comprese Nazioni Unite e Unione Europea, ha espresso forte preoccupazione. Diversi Paesi occidentali parlano di rischio di violazioni del diritto umanitario. In Israele, intanto, cresce il malcontento tra i riservisti: secondo uno studio, il 36% segnala un calo di motivazione, e alcuni hanno avviato forme di protesta e rifiuto del servizio. Questa tensione interna si somma alle pressioni esterne, rendendo l’operazione particolarmente delicata.

La svolta del conflitto

Il via libera al piano Gideon’s Chariots B segna una svolta nel conflitto. L’occupazione di Gaza City e la mobilitazione di decine di migliaia di riservisti potrebbero ridefinire l’equilibrio militare e politico della regione. Ma le incognite restano molte: dall’impatto sulla popolazione civile alle possibili ripercussioni diplomatiche.