Sciopero generale in Italia: disagi il 22 settembre per trasporti e scuola

Lunedì 22 settembre l’Italia affronterà una giornata di disagi a causa di uno sciopero generale di 24 ore, proclamato dai sindacati di base USB, CUB, ADL e SGB. La protesta, che coinvolgerà settori pubblici e privati, è stata indetta per diverse motivazioni, tra cui “il Genocidio in Palestina”, “l’economia di guerra e l’aumento delle spese militari” e “lo sfruttamento sul lavoro”.

Settori e orari a rischio

Lo sciopero avrà ripercussioni su vari servizi essenziali:

Trasporti: Si prevedono forti disagi. I treni, compresi quelli di lunga percorrenza di Trenitalia e Italo, potrebbero subire cancellazioni e variazioni. Lo sciopero ferroviario andrà dalla mezzanotte alle 23:00. Anche il trasporto pubblico locale (metro, autobus e tram) sarà a rischio, con fasce di garanzia variabili a seconda della città. A Roma, il servizio ATAC sarà garantito solo fino alle 8:29 e dalle 17:00 alle 20:00. A Milano, il servizio ATM sarà assicurato fino alle 8:45 e dalle 15:00 alle 18:00. Anche i taxi, i trasporti marittimi, la logistica e i porti aderiranno alla protesta. È escluso il settore aereo.

Scuola: Anche l’istruzione sarà coinvolta. Oltre allo sciopero generale, un’ulteriore agitazione è stata proclamata da altre sigle sindacali (Conf.S.a.i., Cisle e Conalpe) che riguarda tutto il personale docente e ATA (Amministrativo, tecnico e ausiliario) delle scuole pubbliche e private, inclusi gli asili nido.

Manifestazioni e mobilitazione

In concomitanza con lo sciopero, sono state organizzate oltre 60 manifestazioni in tutta Italia. Le piazze principali saranno:

Roma: Viale Enrico De Nicola (vicino a Stazione Termini) dalle 11:00 alle 15:30.

Milano: Piazzale Cadorna alle 10:00.

Napoli: Piazza Mancini alle 9:30

Torino: Piazza Carlo Felice alle 10:30.

Bologna: Piazza Maggiore alle 10:30.

La Questura di Bologna ha già annunciato un piano di sicurezza rinforzato con circa 200 agenti per gestire la giornata, che si prevede ad “alta tensione”.

Obiettivi della protesta

I sindacati di base hanno esortato i lavoratori a scendere in piazza “per rompere ogni collaborazione con lo stato di Israele”, “difendere Gaza e fermare il genocidio”, e “dire no alla corsa al riarmo”. La protesta è stata accolta su appello dei portuali e si inserisce in un contesto di mobilitazione internazionale a sostegno del popolo palestinese.