Il MIA ha raggiunto l’undicesima edizione registrando un grande successo in partecipazione, anche quest’anno, all’interno del maestoso Palazzo Barberini. Incrementi anche digitali sui profili social e sul sito istituzionale, si è così realizzato davvero un gran risultato in termini quantitativi. Oltre 500 i progetti ricevuti quest’anno per il Co-Production Market e Pitching Forum. Circa 62 tra opere di Animazione, Documentari, Drama (prodotti seriali) e Film. A questi si sono aggiunti i 44 titoli selezionati per i 5 showcase di animazione, documentari, format televisivi, serie TV per un totale di oltre 100 progetti presentati nelle sezioni ufficiali del MIA. Tantissimi professionisti sono intervenuti da 64 paesi del mondo a contribuire, agli “Stati generali dell’Audiovisivo”, con circa 80 Panel e 100 titoli affermando un risultato superiore, in termini qualitativi, rispetto alle edizioni precedenti. Un’edizione che registra una crescita qualitativa, un programma con un peso specifico maggiore: interlocutori più strategici, incontri più mirati, programmi progettati per un’efficacia concreta a sostegno dei processi creativi e industriali. Si è discusso, quindi, di tutta la filiera dell’audiovisivo dalla nascita di un Pitch, un’idea progettuale per un prodotto audiovisivo, anche emergente, alla distribuzione di un prodotto industriale affermato su scala mondiale. Abbiamo spostato l’attenzione sulla distribuzione indipendente ed in particolare sul Panel “THE INDEPENDENT FILM DISTRIBUTION ARENA: EMBRACING CHANGE” dove si sono messe in luce le potenzialità offerte dal mondo del digitale e soprattutto dei social anche per la fruizione dei prodotti audiovisivi. L’apertura dei lavori è stata affidata al Giornalista di Cineuropa.org, Davide Abbatescianni, che ha moderato gli interventi in programma. Si è partiti con l’analisi delle piattaforme digitali SVOD, si è discusso della trasformazione che queste hanno impresso alle finestre di sfruttamento distributive e del cambio di tempistica di fruizione dei prodotti audiovisivi lungo tutta l’evoluzione della filiera di distribuzione. L’inserimento di queste nuove piattaforme ha garantito una maggiore diffusione dei prodotti audiovisivi su scala mondiale, ha però indebolito il sistema canonico di fruizione cinematografica, riducendo un po’ l’interesse per le sale in presenza fisica. Questa nuova fase del mondo distributivo ha dato una sterzata verso alcune strategie di marketing “innovativo” piu aderenti ai nuovi target potenzialmente interessati al prodotto. Un passaggio obbligato che ha messo in gioco la potenza dei social network, dell’ AI e il risvolto sociale che questa operazione mette in campo ogni volta. Oltre a queste potenzialità strettamente tecniche si è esaltato anche il valore delle Community, dell’Engagement e del Sentiment che viene costruito intorno al prodotto in distribuzione. Benedetta Caponi, Commercial Director di I Wonder Pictures Italy, ci ha parlato di alcune esperienze ancora più particolari rispetto alla distribuzione di prodotti emergenti, di caratura culturale notevole, ma inserite con minor badget. Una distribuzione capillare che parte dal basso, dai territori, si appoggia su circuiti caratteristici, circoli, oratori, associazioni, piccole sale territoriali. In questo processo si enfatizza la capacità relazionale del distrubutore ed il legame che quest’ultimo va ha creare direttamente con i fruitori, quasi fidelizzandoli. Altro passaggio importante è stato quello sulle regole di mercato valide per la distribuzione su scala internazionale, le sequenze progressive di inserimento e il timing di uscita per ogni territorio. La distribuzione Bottom-up capillare è un processo molto singolare che costituisce un modello (prototipo) dove si interviene dal basso rappresentando quasi un test per sovvertire le solite regole. Ola Byszuk Head of Safes, Co-Founder Lucky Number (france), ci ha spiegato invece come la questione geopolitica ha avuto forte impatto sulle vendite internazionali e ci ha mostrato due approcci differenti che si stanno verificando in questo momento storico. La distinzione è tra distribuzioni che sfruttano gli “argomenti caldi” di attualità, mostrando coraggio nella scelta dei titoli da distribuire, e il completo rovescio della medaglia che invece mostra altre case di distribuzione che scelgono tematiche meno complesse e più congeniali a target meno particolari, interessati ad argomenti non legati ai fenomeni politici o di attualità. Richard Lorber President Kino Lorder Media Group USA, ci ha mostrato la fortissima reputazione americana del settore, anche in situazioni più “piccole”, rimarcando i riusultati avvalorati dai dati di ritorno dell’investimento, paramentro che si manifesta in modo considerevole nei report di distriubuzione. Tra le varie voci di spesa in effetti, spiega Lober, gran parte delle risorse viene impiegata in strategia di promozione social. Altra fase che la distribuzione indipendente stà affrontando è la ricerca di nuovi produttori affidabili che possano realizzare prodotti audiovisivi facili da “vendere” e da inserire in realtà più consolidate. Mira Staleva, Managing Director and programmer, Sofia International Film Festival Hesc or Sofia mecure Bulgaria, enfatizza l’importanza dei festival, per dare spazio a nuovi talenti e soprattutto la capacità di scommettere sulle loro nuove idee. Rappresentano uno spazio di emersione fondamentale per le nuove leve del cinema, per il loro ingresso e sviluppo nel mondo dell’Audiovisivo. Il ruolo degli eventi di settore, come il MIA, rappresenta una vetrina promozionale, su scala internazionale, dove condividere anche modelli innovativi collegati alla promozione e alla distribuzione industriale. Bisogna rischiare, esser creativi nelle metodologie professionali, mettersi in discussione. Uscire dalla zona di comfort canonica, sperimentare nuove strategie e nuovi modelli di successo. Una kermesse internazionale che ogni anno ci restituisce innovazione, formazione e networking tra le realtà piu piccole e quelle molto affermate. Uno spazio di contaminazione professionale straordinario, impareggiabile, sempre in continua evoluzione.