Lav denuncia: “Maltrattamenti a cani da caccia”

La Lav ha portato avanti mesi di inchiesta che ha visto le condizioni in cui versano tantissimi cani da caccia in Italia. Il risultato sono immagini che vedono cani ingabbiati in spazi ridotti, denutriti e lasciati tra i loro escrementi. La Lav denuncia: “Sono vittime anche loro di una pratica violenta e indegna della nostra società civile”. L’associazione Lav aveva piazzato una serie di telecamere nascoste che hanno dato luce a situazioni terribili. I cani vengono lasciati liberi di “respirare” solo per qualche ora quando sono costretti alla stagione della caccia. Per i restanti sette mesi, queste povere anime rimangono serrati nei loro box, privati anche di sgambare. La Lav denuncia l’indifferenza rispetto alle condizioni in cui si trovano i cani da caccia nel nostro Paese. Numerose segnalazioni completamente ignorate, animali trattati come strumenti per soddisfare una passione malata, che vengono abbandonati quando smettono di servire. E ancora: “Questi animali vengono percepiti come animali di serie B”- insiste l’associazione. Lo scorso 19 settembre, la Lav, insieme ad altre cinque associazioni, ha presentato in Senato una proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione della caccia, sostenuta da 53.000 firme, che verrà discussa nelle prossime settimane. Proposta che è in netta contrapposizione rispetto al disegno di legge del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che prevede addirittura l’aumento delle specie cacciabili, la riduzione della superficie dei parchi naturali a favore dei cacciatori e l’ingresso degli stessi nelle foreste demaniali. Praticamente, un incentivo a distruggere le specie animali. La Lav denuncia come tale battaglia contro la caccia duri ormai da troppi anni senza ottenere alcun risultato.