Israele consegna ostaggi palestinesi mutilati e senza organi

Da quando la settimana scorsa è stata siglata la tregua dei combattimenti tra l’esercito di Israele e Hamas, le due parti hanno iniziato a scambiarsi gli ostaggi sebbene a scaglioni. Dal 7 ottobre gli ostaggi sono 250 quelli nelle mani di Hamas e circa 1900 invece i palestinesi ostaggi di Israele: una forte sproporzione, chiaramente alla base del potere contrattuale di Israele. Dopo due anni di combattimenti sono circa venti gli ostaggi del 7 ottobre liberati da Hamas, per il resto sembrerebbe non essercene più in vita, per cui ne verranno restituiti solo i corpi.

Nelle ultime ore Hamas sta cercando di recuperarli, con molta difficoltà visto lo stato di distruzione dei territori gazawi. Dal canto suo anche Israele ha iniziato a restituire i corpi degli ostaggi palestinesi in suo possesso. Dalle prime immagini circolate sui social, come quelle ad esempio mostrate sul profilo instagram del fotoreporter Motaz Azaiza, gli ostaggi sono stati riconsegnati in sacchi bianchi e numerati; i volti bendati e con le mani legate dietro la schiena; i corpi mostrano evidenti segni di torture, violenze e in alcuni casi mancano addirittura gli organi interni.

Nel frattempo anche gli Stati Uniti hanno dichiarato che il recupero degli ostaggi è un processo lungo e raccapricciante e le difficoltà di certo non sembrano cessare visto che la tregua è stata violata già.