ESCLUSIVA -Geremia Blue e la Caverna Music

Alle Fontanelle nacque il nuovo sound di Napoli patrimonio del mondo (riassunto di storia napoletana)

Nel cuore del Rione Fontanelle,(attaccato al Rione Sanità e Materdei al civico dieci di Vico San Nicola, tra mura di tufo intrise di storia e sudore, nacque negli anni Settanta un luogo che avrebbe cambiato per sempre la musica napoletana: la Caverna Music. Non una semplice sala prove, ma un laboratorio di vita e suono, un piccolo tempio scavato nella pietra dove il talento e la passione si fondono ancora oggi nell’eco delle note rimaste sospese nell’aria. L’anima e l’artefice di tutto fu Enzo Ciervo, in arte Geremia Blue: musicista, arrangiatore, paroliere, sognatore e artigiano di emozioni. Con coraggio e visione trasformò una vecchia stalla di famiglia in uno spazio dedicato alla creazione, dove la musica poteva nascere libera, lontana dalle convenzioni, radicata nella terra ma capace di parlare al mondo. Chi ha la fortuna di varcare il cancello di quel cortile scopre una grotta scavata nel tufo, che ancora oggi conserva i segni del tempo e dell’ingegno. Sulla parete d’ingresso, un murales di Sergio Williams raffigura un’auto americana anni Cinquanta che corre verso un tempio del sound — metafora di un viaggio artistico senza confini. Poco più avanti, al centro dello spazio, resiste ancora il pavimento di legno realizzato da Enzuccio, sul quale è intarsiato un pentagramma: un simbolo inciso con le sue mani, quasi una firma nel legno, testamento visivo di ciò che la Caverna rappresentava — musica, mistero e destino. Sulle pareti di tufo si scorgono ancora gli oblò incastonati, come quelli di una barca cabinata, a ricordare il sogno collettivo di salpare “tutti insieme oltre gli oceani con la nostra musica”. In quella caverna sono passati artisti che hanno fatto la storia della musica che non tramonta mai: James Senese, Tony Cercola, Mario Musella, Pino Daniele, Enzo Avitabile, Rosario Jermano, Enzo Gragnaniello, Ernesto Vitolo, Rino Zurzolo, Tullio De Piscopo, Gigi De Rienzo, Franco Esposito e tanti altri. Tutti attratti da quel luogo magico e dall’energia visionaria di Geremia Blue, che diede alla musica napoletana una direzione nuova, autentica e internazionale. Un giorno, quando ancora era poco più che un ragazzo, Enzo prese in mano la chitarra e cominciò a cantare mescolando italiano e napoletano. Gli amici (compreso io) lo guardarono stupiti: “Viciè, ma che fai? Canti in italiano e ti metti a parlà napulitano?” E lui, sereno e sicuro, rispose: “Guagliù, nun capite niente.” Aveva ragione. Il tempo gli ha dato ragione. Con la EMI incise il suo primo 45 giri, “Maria Marì”, brano di rara bellezza, in cui tradizione e modernità si fondevano con naturalezza. La canzone, passata ogni giorno su Radio Montecarlo dal famoso dj Awana Gana e anche su Radio Rai, conquistò il pubblico e aprì la strada a un filone che avrebbe reso Napoli protagonista di una nuova stagione musicale. Poi, per motivi mai del tutto chiariti ma certamente non futili, Enzo smise con la musica per tornare al suo lavoro di tappezziere e di ebanista, mestiere che aveva sempre svolto con orgoglio e maestria, (credo) Non per abbandono, ma per dignità e necessità: perché un artista vero non smette mai di essere tale, anche quando il destino gli cambia gli strumenti tra le mani. Oggi la Caverna Music esiste ancora, silenziosa e viva. Chi vi entra può quasi percepire i suoni rimasti impregnati nel tufo, il respiro di una generazione che ha cambiato il mondo della che non tramonta; grazie alle corde di una chitarra e il battito del cuore. Enzo Ciervo – Geremia Blue  il primo di tutti, il precursore “dimenticato” di un movimento che ha reso Napoli moderna e universale. La sua voce, la sua visione e la sua umiltà sono parte integrante di quella rivoluzione silenziosa che dalle Fontanelle si è diffusa nel mondo. Un artista vero, un uomo di cuore, un figlio di Napoli che seppe trasformare una grotta in un tempio del suono, e un sogno in musica eterna.