Storia della Technicolor Roma, il Docufilm di Mario Musumeci.

Alla Festa del Cinema di Roma in proiezione un pezzo di storia del cinema della realtà capitolina. NeI docufilm di Mario Musumeci i professionisti della Technicolor si raccontano.

Presso la Casa del Cinema di Villa Borghese, abbiamo assistito alla proiezione del Docufilm dedicato alla storia della prestigiosa Technicolor romana. L’industria cinematografica Technicolor ha avuto una lunga e robusta storia nel settore cinematografico e televisivo italiano ed internazionale, offrendo servizi di post-pro duzione e sviluppo delle pellicole. L’azienda ha sempre rappresentato una grande realtà per il territorio laziale manifestando una consistente possibilità di crescita economica e sociale alimentata indirettamente anche dal suo indotto.

Tra le aziende di “supporto” alla produzione di successo della Technicolor possiamo sicuramente annoverare la Ferrania, con sede in provincia di Savona, una realtà fiorente per la produzione della pellicola in Italia, con stabilimenti anche in USA. Nel docufilm, oltre ad emergere caratteri strettamente tecnico professionali dei protagonisti, vengono messi in luce altri aspetti del processo produttivo. La Membership, le relazioni umane, l’osmosi professionale tra figure Senior e Junior, l’imprinting della formazione interna che l’azienda offriva ai suoi dipendenti. L’ incontro è stato aperto da Gian Luca Farinelli che ha fatto gli onori di casa e ha introdotto i relatori. Durante gli interventi in sala è emersa l’importanza del set cinematografico soprattutto osservando il suo valore dal punto di vista della crescita professionale ed umana. Dovuta la citazione a Pino Filardi, un precursore nell’inserimento del modello per la formazione della figure professionali sul set cinematografico con trasferimento di skill tra figure entry level e professionisti con più esperienza. Il regista Mario Musumeci ha esordito, nel suo intervento, con i ringraziamenti ai presenti in sala e un elogio ai professionisti coinvolti nella produzione dell’audiovisivo. “Questa produzione, che ha resistito al fermo del Covid, è terminata dopo 5 anni. Non un racconto aneddotico. Un’esperienza oltre che professionale anche molto umana che si evince dalle interviste che si susseguono durante lo sviluppo del prodotto filmico”. Un documentario che racconta con dovizia di particolari la qualità professionale ed umana della squadra di lavoro e il rapporto intimo che quest’ultima ha instaurato con il cinema e con l’ambiente aziendale. Quella della Technicolor è una storia collocata tra gli anni ’50 e gli anni ’80, dove la capitale diventa il cuore pulsante del cinema europeo e una delle capitali mondiali della post-produzione cinematografica. Le immagini ci raccontano di un polo tecnologico d’avanguardia, simbolo di una stagione irripetibile del cinema italiano e internazionale. Un centro di produzione che ha visto nascere capolavori del neorealismo italiano e grandi co-produzioni hollywoodiane girate a Cinecittà, passando per la commedia all’italiana e il cinema di genere. Dopo la chiusura dello stabilimento, si è visto che per la tutela del patrimonio culturale cinematografico, proprietario della Technicolor, l’intervento di recupero di Augustus Color, sul catalogo, ha consentito la conservazione e la cura di migliaia di bobine e documenti, salvando una parte preziosa della storia culturale e industriale del nostro Paese, evitando che questo piccolo grande tassello finisse nell’oblio. Uno sguardo al Cast cinematografico intervenuto. La Regia e la Sceneggiatura sono del grande Mario Musumeci, le musiche di Vittorio Giannelli e la Produzione di Estradigital. Il Cast, Intervistati in ordine alfabetico, Giancarlo Barberi, Paolo Berdini, Vittorio Bonini, Giancarlo Chetta, Adriana Chiesa, Daniele Ciprì, Antonio D’Arienzo, Ranieri De Cinque, Maurizio Iacoella, Giuseppe Lanci, Bruno Marchetti, Daniele Nannuzzi, Nazzareno Neri, Marco Pagni, Grazia Pagnotta, Davide Piastra, Federico Pierotti, Cristina Priarone, Christian Raimo, Francesco Rutelli, Mario Sesti, Gino Sgreva, Vittorio Storaro, Aldo Strappini, Luciano Tovoli, Pino Venditti. Ancora in chiusura del suo intervento, Musumeci, ha messo in risalto la grande importanza che il cinema ha per i romani, quasi un valore contenuto nel DNA, e la bellissima sensazione che un professionista veterano del settore prova quando racconta, camminando per le vie di Trastevere, ad un piccolo familiare, la sua esperienza di appartenenza al settore. Una condizione riservata solo a chi è veramente parte di questo “sistema” e che dopo tanta esperienza raccontata potrà sicurante dire “In quella pellicola c’ero anche io”.